Cobolli, il pallone e la racchetta Terzino della Roma, eroe della Davis e pure social media manager
- Postato il 24 novembre 2025
- Di Panorama
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Gli italiani lo hanno scoperto a Wimbledon quando Flavio Cobolli è arrivato ai quarti di finale, il punto più alto di una carriera che è decollata nel 2025. La racchetta l’aveva presa in mano a tre anni e poi c’era la passione per il calcio. A Roma, tra le stradine del Parioli, un ragazzo corre tra palloni e racchette. Terzino destro nelle giovanili della Roma, “Cobollino” gioca con il cuore, ma il suo destino è già scritto tra corde e fili di nylon. A tredici anni, davanti alla scelta impossibile tra calcio e tennis, sceglie la racchetta. «Il tennis è una sfida più grande – dirà anni dopo – e io amo le sfide». Bruno Conti, che lo ha visto crescere, scuote la testa incredulo: mai aveva visto un ragazzo abbandonare il calcio per un altro sport con tanta determinazione. La sua stella cometa è sempre stato Matteo Berrettini. Flavio accompagnava Matteo nei tornei e anche se tra i due c’erano sei anni di differenza, che da ragazzini sono tanti, ha sempre sperato di condividere con l’amico le gioie del tennis. E’ successo a Bologna dove prima uno e poi l’altro hanno conquistato fantastiche vittorie portando l’Italia alla terza coppa Davis consecutiva. Berrettini è sempre sceso in campo per primo e poi, con senso protettivo, non si è perso un minuto delle partite dell’amico, incitandolo nei momenti di difficoltà e abbracciandolo alla fine.
Social media manager
Poi c’è l’altra passione di Flavio, quella di social media manager per l’Atp. Tutto iniziò ad Amburgo quando gli affidarono il compito di descrivere quello che succede nel circuito dal punto di vista dei tennisti e raccontarlo ai fan. Poi la richiesta di contenuti aumenta, e ad Halle approfondisce il suo nuovo mestiere. Flavio, espansivo dentro e fuori dal campo, inizia chiedendo sui prati verdi tedeschi a Stefanos Tsitsipas qual è il suo colpo preferito e pone domande anche a Cerundolo e Giron. Con Sinner, però, arriva lo sketch più divertente. Gli chiede qual è la sua superficie preferita e soprattutto se preferisce giocare a tennis o sciare. Jannik si diverte, Flavio anche, e così il tennista azzurro diventa uno dei volti più amati dai tifosi. E mentre cresce il numero di follower Flavio migliora anche la qualità del suo tennis. Entra tra i primi venti al mondo, raggiunge i 3,3 milioni di follower e poi alza al cielo la coppa Davis con la maglia dell’Italia da protagonista assoluto.
L’amicizia con Bove
A Bologna a seguirlo insieme alla sua famiglia non è mai mancato Stefano Bove. Il centrocampista della Fiorentina, cresciuto nelle giovanili della Roma insieme a Flavio, è al momento fermo per il problema cardiaco accusato durante Fiorentina-Inter. La dedica di Cobolli per la vittoria su Bergs è stata proprio per l’amico: “Gli dedico questo successo e spero che possa presto a tornare a calcio, la sua grande passione”.