CNDDU: per violenza minorile domestica la scuola sia presidio essenziale di ascolto, accoglienza e protezione

  • Postato il 2 maggio 2025
  • Attualità
  • Di Paese Italia Press
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 Bologna: Una bambina ha trovato il coraggio di denunciare le violenze subite tra le mura di casa alla figura forse più sicura che avesse: un’insegnante. Un tragico caso che pone istituzioni, scuola, società a garantire questo diritto con determinazione e senza indugi
 
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda indignazione e partecipazione per l’ennesimo drammatico caso di violenza domestica, riportato dalla stampa, avvenuto a Bologna. Una bambina ha trovato il coraggio di denunciare le violenze subite tra le mura di casa rivolgendosi alla figura forse più sicura che avesse: un’insegnante.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, un uomo di 48 anni, già noto alle autorità, è stato colpito da una misura cautelare – divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico – per gravi episodi di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della moglie e dei figli minori. A fare scattare l’intervento decisivo è stata la testimonianza della figlia minore, che ha confidato all’insegnante l’inferno che stava vivendo.
Questo tragico fatto mette in luce due elementi fondamentali:
La scuola come presidio essenziale di ascolto, accoglienza e protezione;
La necessità non più rinviabile di un’educazione diffusa e capillare ai Diritti Civili, capace di fornire strumenti culturali ed emotivi a studenti e docenti per riconoscere, affrontare e denunciare ogni forma di violenza.
Come CNDDU, esprimiamo la nostra più sentita gratitudine alla docente che ha saputo accogliere la confidenza della bambina, trasformandola in un atto di giustizia e protezione, e al contempo ribadiamo l’urgenza di:
–         Potenziare la formazione dei docenti in materia di tutela dei minori e riconoscimento dei segnali di abuso;
–         Introdurre stabilmente l’insegnamento trasversale dei Diritti Umani all’interno dei curricoli scolastici;
–         Istituire presìdi psicopedagogici permanenti in ogni scuola, affinché nessun ragazzo o ragazza venga lasciato solo di fronte alla violenza.
Ogni minore ha diritto a crescere in un ambiente sicuro, sereno, libero da paura e sopraffazione. È compito di tutti – istituzioni, scuola, società – garantire questo diritto con determinazione e senza indugi.
La vicenda di Bologna ci richiama alla responsabilità e alla vigilanza quotidiana.
Che quella voce di bambina, raccolta tra i banchi di scuola, diventi simbolo di riscatto e speranza.

Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU

 
 

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