Claudio Baglioni inizia a Lampedusa il suo ultimo tour, ma è polemica: il suo concerto costa oltre 700mila euro
- Postato il 10 settembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Fa discutere la data “zero” di quello che sarà l’ultimo tour di Claudio Baglioni, prima del ritiro. L’annuncio della scelta della “sua” Lampedusa dove, per 10 anni, ha organizzato il festival O’Scià, come meta per l’anteprima del suo “Grand tour la vita è adesso” ha fatto emozionare molti. Ma la polemica è sui costi: dietro questo concerto, che sarà gratuito per chi vorrà assistere, c’è un esborso che, con il 10% di imposta, supera i 700mila euro. I soldi arrivano dal progetto “L’isola, i giovani e il futuro”, una tre giorni dedicata ai ragazzi che culminerà, il 27 settembre con il concerto di Baglioni. Ad annunciarlo è una determina del comune che, come si fa in questi casi data la grandezza dell’artista, affida direttamente alla ditta proponente, in questo caso Friends and Partners Spa, la realizzazione del concerto allo stadio lampedusano. “Un evento che darà risalto al comune e che ha riempito per settembre l’intera isola di turisti”, dice il sindaco Filippo Mannino. Eppure c’è chi non è d’accordo: è l’associazione Obiettivo Pelagie, che scrive di come queste somme potevano essere gestite diversamente, considerate le tante necessità dell’isola. “L’importo – scrive l’associazione – è eccessivo per un Comune con altre priorità urgenti, tra cui il rifacimento delle strade, l’assistenza economica ai malati, il sostegno agli studenti fuori sede e la ristrutturazione della guardia medica di Linosa”. Il sindaco però ribadisce la sua posizione e difende l’evento: “Baglioni e gli altri artisti che arrivano con lui non prenderanno un euro da questo concerto. I soldi, molti dei quali ricadranno sull’isola, riguardano la produzione del concerto e chi lavora alla sua realizzazione”.
Sui 700mila euro ci sarebbe pure l’ospitalità per più di 100 persone, facenti parte del progetto “L’isola, i giovani e il futuro”, che parteciperanno al concerto. I fondi arrivano dal governo: “Non un euro uscirà dalle casse del Comune – conferma il sindaco – abbiamo preso un finanziamento che semplicemente, in caso contrario, sarebbe andato a un altro comune”. Il progetto è stato avviato dall’Agenzia italiana per la gioventù. “Quattro giorni di dialogo e confronto durante i quali i partecipanti vivranno una esperienza formativa nel cuore del Mediterraneo”.
Le altre associazioni rimproverano però che con quei soldi si potevano attivare più progetti destinati proprio al Mediterraneo, all’opera di accoglienza di Lampedusa (che il 14 settembre verrà candidata all’Unesco come patrimonio immateriale) e all’integrazione dei migranti. Baglioni, ospite d’eccezione, arriverà solo a corredo della tre giorni per parlare ai ragazzi: “I giovani saranno coinvolti nella partecipazione, oltre che nel coordinamento e nell’animazione di alcuni momenti del programma, che prevede attività ambientali e culturali, incontri istituzionali, esperienze sportive, dibattiti pubblici, degustazioni e spettacoli serali”. Nella determina, però, i soldi sono stati all’affidamento della ditta “Friends e Partner” per l’organizzazione del concerto di Baglioni, fatto dall’artista nel suo “luogo del cuore”: “E’ una grande realizzazione – spiega Mannino – Baglioni in ogni sua data farà una cosa diversa”. Se quindi assicura che gli artisti, Baglioni e più di 20 musicisti non prenderanno un euro, non si placano le polemiche per i costi di questa operazione.
“Un concerto con il cachet di Baglioni compreso sarebbe costato almeno 600mila euro in più per tre ore di musica – assicura il sindaco – qui verrà solo per amore di questa terra”. Un atto di vero amore: questo dovrebbe essere infatti l’unico concerto gratuito (per gli spettatori) di questo ultimo tour che nel 2026 toccherà 40 città italiane, riproponendo i successi del cantante, tra cui tutte le tracce dell’album “La vita è adesso” rielaborato e registrato di nuovo a 40 anni dalla pubblicazione. Un grande evento che però lascia degli strascichi negli stessi lampedusani a cui però il sindaco assicura un grande ritorno in termini economici. “Un evento musicale di questa portata può essere importante per l’immagine dell’isola – si legge nella nota dell’associazione obiettivo Pelagie – ma non può prescindere da una valutazione responsabile delle risorse pubbliche e delle reali necessità della comunità.”
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