Classifica WTA, Sabalenka e Swiatek penalizzate: ignorato l'allarme di Iga, scoppia la polemica

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Non sono scese in campo, ma hanno ugualmente perso punti in classifica Aryna Sabalenka e Iga Swiatek. Ma non s’è impazzito il calcolatore: è il regolamento WTA ad aver imposto alle prime due giocatrici del mondo un salto all’indietro rispettivamente di 520 e 508 punti, eredità proprio della mancata disputa di alcuni tornei nelle ultime settimane. Perché entrambe hanno violato una regola che pochi conoscono e alla quale ancora meno sono soliti guardare, ma che esiste nelle pieghe del regolamento del circuito: l’obbligatorietà di disputare almeno 6 tornei 500 nel corso dell’anno solare. Postilla sulla quale le prime due giocatrici del mondo hanno deciso di soprassedere.

Regolamento inflessibile: arrivano le sanzioni

La novità è stata introdotta nel 2024, e quindi sia Aryna che Iga potranno dire di non aver ancora familiarizzato troppo con essa. In realtà però sapevano benissimo ciò a cui andavano incontro quando hanno deciso di saltare gli appuntamenti con Ningbo e Tokyo. Invero la mancanza era già stata preconizzata da tempo, visto che in stagione le due giocatrici hanno disputato appena tre tornei 500 a testa.

Così nel giorno del consueto aggiornamento delle classifiche WTA, essendo terminati i 500 stagionali, sono arrivate le prime sanzioni: Sabalenka è stata privata dei 120 punti conquistati a Dubai e dei 400 ottenuti alle WTA Finals 2024, mentre Swiatek ha perso i 108 punti di Stoccarda e come la collega i 400 ottenuti alle WTA Finals dell’anno passato.

Decisione destinata a scatenare il solito vespaio di polemiche: la polacca Swiatek è tra quelle che più di altre si batte da tempo per chiedere che il calendario stagionale venga snellito di alcuni appuntamenti “obbligatori”, denunciando di non poter preparare adeguatamente tutti i tornei richiesti e vedendosi costretta a saltarne alcuni per non pregiudicarne altri. Sia ATP che WTA impongono un minimo di 19 tornei all’anno ai giocatori di primissima fascia, ma mentre il board del circuito (che presto dovrebbe unificarsi in un unico ente) viaggia verso un aumento dei tornei (vedi l’ingresso di un Masters 1000 in Arabia Saudita a partire dal 2028), atleti e atlete vorrebbero tutt’altro.

Swiatek aveva già lanciato l’allarme per i troppi tornei

Da tenere in gioco ci sono diversi fattore: quelli fisici e tecnici a detta di giocatori e giocatrici sono preminenti, ma in ballo ci sono anche interessi economici che riguardano sia gli organizzatori dei tornei (che senza i big perdono potenziali spettatori, e quindi introiti), sia gli atleti stessi, che vedono decurtati i loro montepremi, cosa che però non piace alla stragrande maggioranza di chi poi i tornei si ritrova a giocarli.

Swiatek aveva già fatto sentire la propria voce dopo la finale di Amburgo, poco prima di giocare a Wimbledon, chiedendo un po’ di tregua. Ma a quanto pare, per ora nessuno ha voluto ascoltarla.

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Virgilio.it

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