Class action di gruppi di genitori e famiglie contro Facebook, Instagram e TikTok: “Divieto totale di accesso per gli under 14”

  • Postato il 3 ottobre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 2 Visualizzazioni

TORINO – I genitori italiani scendono in campo contro Facebook, Instagram e TikTok a difesa dei loro figli. Giovedì, a Torino, il Movimento italiano genitori (Moige) accanto all’Associazione italiana genitori, all’associazione nazionale famiglie numerose e al Forum delle associazioni familiari del Piemonte ha presentato con lo studio legale Ambrosio& Commodo la prima class action inibitoria che punta a chiedere il divieto totale di accesso ai social ai minori di 14 anni, l’obbligo di informazione inequivoca sui rischi da danni permanenti e l’eliminazione dei sistemi che creano dipendenza come lo scroll e la manipolazione algoritmica.

Mai prima d’ora mamme e papà erano arrivati a uno scontro diretto e ad un’azione legale contro le tre multinazionali che – a detta degli organizzatori della conferenza stampa – totalizzano 90 milioni di utenze a fronte di 60 milioni di abitanti.

Gli avvocati Stefano Commodo e Bertone, Fabrizio Lala e Daniele Lonardo hanno, infatti, presentato un ricorso al Tribunale di Milano che ha fissato l’udienza per il 12 febbraio 2026. A illustrare l’iniziativa ci ha pensato in primis il direttore generale del Moige, Antonio Affinita: “Lavoriamo da due anni a questo provvedimento insieme ad esperti del settore e del mondo accademico. Non vogliamo demonizzare la tecnologia ma responsabilizzare chi trae profitto grazie ai social a ristabilire un equilibrio di diritti”.

Tre sono le istanze sulle quali puntano i ricorrenti. La prima: il rispetto dell’obbligo di verifica dell’età e del divieto d’accesso ai social ai minori di quattordici anni già prevista dalle norme vigenti ma non rispettata compromettendo la protezione che il legislatore ha voluto garantire ai più piccoli.

“Serve – ha sottolineato Affinita – un sistema di verifica robusto non una casella da spuntare”. Non siamo di fronte alla mancanza di leggi: “Anche il recente intervento del parlamento italiano sull’AI – hanno detto i legali – cita l’articolo 8 del regolamento 2016 sulla protezione dei dati facendo riferimento al limite di età ovvero 14 anni per l’iscrizione autonoma ai social e 13 anni con il consenso di entrambi i genitori”.

La seconda: l’eliminazione dei sistemi che creano dipendenza dalle piattaforme; meccanismi definiti da Stefano Faraoni, assistant professor in law all’Università di Birmingham – in collegamento online – “tecnologia persuasiva” progettata per modificare atteggiamenti e comportamenti.

La terza: l’obbligo di una corretta, chiara e diffusa informazione sui pericoli derivanti dall’abuso dei social “come accade per i farmaci”, ha detto il direttore del Moige.

L’azione legale è volta a chiedere al tribunale di Milano l’applicazione, quindi, delle norme vigenti: “Vogliamo – ha detto l’avvocato Bertone – l’immediata esecuzione”.

Secondo i genitori e i legali i danni fatti in questi anni sono già sotto gli occhi di tutti: “La dipendenza da social – ha raccontato Marta Caciotti, psicoterapeuta e docente all’Università “Guglielmo Marconi” di Roma – può creare un danno biologico permanente in quanto la corteccia cerebrale prefrontale raggiunge la completa maturazione intorno ai 25 anni mentre le sollecitazioni dell’eccesso di esposizione digitale possono provocare danni sia per l’eccesso che per il difetto di dopamina”. Il primo passo è pronto ma lo studio legale ha già annunciato una successiva azione risarcitoria di classe aperta a genitori i cui figli hanno subito danni dalla frequentazione dei social che possono consultare il sito www.classactionsocial.it.

L'articolo Class action di gruppi di genitori e famiglie contro Facebook, Instagram e TikTok: “Divieto totale di accesso per gli under 14” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti