City, Guardiola festeggia 1000 panchine: ecco il mio segreto, in questo nessuno mi batte
- Postato il 8 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Pep Guardiola è pronto a vivere una traguardo storico. La sfida contro il Liverpool segnerà la sua millesima partita da allenatore, un traguardo che lo proietta tra le leggende delle panchine mondiali. Il suo viaggio è iniziato il 2 settembre 2007, in un modesto 0-0 con il Premià alla guida del Barça Athletic. All’epoca confessò: “La palla rimbalzava come un coniglio”. Da allora, tutto è cambiato. I segreti del tecnico spagnolo e del ‘guardiolismo’ destinato a segnare un’epoca calcistica.
- Guardiola, l'impatto con il Barcellona nella sua vita
- 1.000 partite di successi e pochi rimpianti
- Un’eredità che continua a moltiplicarsi
- Rimandata la fine di un ciclo
Guardiola, l’impatto con il Barcellona nella sua vita
Alla vigilia del grande evento, Guardiola ha ricordato quanto il Barcellona sia stato determinante nella sua carriera: “L’impatto che il Barcellona ha avuto sulla mia vita è enorme. Prima come raccattapalle, poi come giocatore e allenatore, ma se dovessi scegliere un rivale con cui condividere questo traguardo, sarebbe il Liverpool. Soprattutto con Klopp: è stato il mio principale rivale”.
Solo Wenger (21 anni), Ferguson (20) e Moyes (11) hanno resistito più a lungo consecutivamente in un club di Premier League.
1.000 partite di successi e pochi rimpianti
Pressione altissima, gioco dal basso e tiki taka incessante abbinato a colpi di scena improvvisi destinati a rompere gli schemi difensivi avversari. In 17 anni di carriera, Guardiola ha collezionato 40 titoli, 715 vittorie e oltre 2.500 gol realizzati dalle sue squadre. Numeri straordinari che raccontano la sua impronta nel calcio moderno.
“I numeri sono folli. Ci sono pochissime sconfitte, ma quello che ho ottenuto è grazie ai giocatori che ho avuto a Barcellona, Bayern e City. Non c’è altro segreto. Oltre al duro lavoro, alla dedizione, alla passione e all’amore. In questo, nessuno può battermi”. Un principio, però, non è mai cambiato per Guardiola: “I fondamentali, quelle cose in cui credevo profondamente, non li ho mai traditi una volta nella mia carriera. Mai e poi mai.”
Un’eredità che continua a moltiplicarsi
L’influenza di Guardiola va ben oltre i trofei. Tra i suoi ex collaboratori e giocatori è nata una vera “scuola di pensiero”: Arteta (Arsenal), Maresca (Chelsea), Domènec Torrent (Monterrey) e Carlos Vicens (Braga) hanno tutti seguito le sue orme.
Anche ex calciatori allenati da Pep, come Xabi Alonso (Real Madrid), Kompany (Bayern Monaco), Mascherano (Inter Miami) e Fàbregas (Como), portano avanti la sua filosofia in panchina.
Rimandata la fine di un ciclo
Dopo il trionfo storico con il Manchester City, culminato con la prima Champions League e quattro Premier League consecutive, Guardiola ha dovuto rinnovare il proprio progetto. Le partenze di De Bruyne, Ederson e Walker, insieme a quelle dei fidati collaboratori Juanma Lillo e Carles Planchart, hanno aperto un nuovo capitolo.
Nonostante i cambiamenti, il Manchester City resta competitivo: secondo in Premier League, a sei punti dall’Arsenal, e quarto in Champions League. Guardiola ha rinnovato fino al 2027 e non ha alcuna intenzione di fermarsi. “È stato difficile arrivare fin qui. Se ricominciassi da capo, non ce la farei. Non chiedetemi se riuscirò a gestirne altri 1.000. Sono troppi!”, ha scherzato il tecnico catalano.