Cinque persone denunciano gli abusi sessuali di Michael Jackson, gli eredi risarciscono per 2,5 milioni di dollari e replicano: “Accuse false, è estorsione”

  • Postato il 2 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Due milioni e mezzo di dollari. È la cifra pagata dagli eredi di Michael Jackson a cinque persone che sostengono che l’artista abbia abusato sessualmente di loro. A rivelarlo è il Financial Times, che ha avuto accesso ad assegni e corrispondenza. Nel 2020, le due parti avevano raggiunto un accordo di risarcimento di 16,5 milioni di dollari: adesso, il recente pagamento lo ha completato. Gli accusatori sono stati identificati come la famiglia Cascio, amici di lunga data di Jackson, le cui denunce sono però al centro di una disputa legale che minaccia di mettere in pericolo l’eredità del Re del Pop.

Le accuse di abusi sui minori

Lo scorso ottobre cinque membri dei Cascio, infatti, hanno dichiarato pubblicamente di esser stati manipolati e abusati per decenni da Jackson. Già, secondo i documenti depositati in tribunale, da quando erano bambini. Il prossimo 6 novembre, un giudice di Los Angeles deciderà se le loro accuse saranno discusse nel palazzo di giustizia o rimarranno in arbitrato privato. I Cascio, dal canto loro, dichiarano di esser stati costretti ad accettare l’accordo di risarcimento a condizioni che non hanno compreso. Credono, inoltre, di aver diritto ad altro denaro e desiderano raccontare la loro storia pubblicamente. Nelle carte legali, gli eredi di Jackson descrivono invece le accuse come false e incolpano Frank Cascio, ex manager dell’artista statunitense, di star tentando un’operazione di estorsione.

Le origini della controversia

La controversia tra le due parti è iniziata diversi anni fa. Dopo il rilascio del documentario della HBO “Leaving Neverland” (2019), in cui due uomini testimoniavano di esser stati abusati da Jackson da bambini, la famiglia Cascio ha presentato le proprie denunce agli eredi. Da qui, l’accordo raggiunto nel 2020, secondo il quale ognuno dei cinque accusatori avrebbe ricevuto circa 3,3 milioni di dollari nel corso di diversi anni. In un’intervista rilasciata lo scorso anno al Financial Times, l’avvocato incaricato da Jackson nel testamento di gestire le sue finanze, John Branca, aveva già messo in chiaro la situazione: “Siamo sopravvissuti a ‘Leaving Neverland’, ma non sono sicuro che ce l’avremmo fatta con ulteriori accuse come quelle”. E ancora, i suoi legali gli avevano fatto notare di “non avere scelta. Se queste persone si fanno avanti e rendono pubbliche le accuse, allora Michael è finito. La sua eredità è finita, il business è finito”.

I dubbi sul biopic in uscita nel 2026

Tutta la disputa, adesso, potrebbe ripercuotersi anche sull’uscita di “Michael”, un film biografico costato 155 milioni, la cui proiezione nelle sale è già stata posticipata diverse volte per ragioni tecniche. Adesso, l’arrivo al cinema è previsto per aprile 2026. Secondo le indiscrezioni, però, la pellicola potrebbe non accennare alle denunce di molestie sessuali contro Jackson. Particolare che ha fatto storcere il naso a chi teme che il biopic racconti solo la carriera artistica del Re del Pop, ignorando però le sue controversie. In un’intervista del 2024 al Times, il regista di “Leaving Neverland” Dan Reed aveva definito la bozza della sceneggiatura di ‘Michael’ “un completo insabbiamento”.

“È un tentativo assoluto di riscrivere completamente le accuse e liquidarle a priori, e contiene menzogne assolute – aveva tuonato – Non lo si vede mai da solo con un bambino, quando è un dato di fatto che ha condiviso il letto con bambini piccoli per molti anni”. Sempre l’anno scorso, il produttore del film Graham King ha invece dichiarato alla BBC: “La vita di Michael è stata complicata. Cerco di umanizzare ma non di sterilizzare, e di presentare la storia più avvincente e imparziale che riesco a catturare in un singolo lungometraggio, lasciando che sia il pubblico a decidere cosa provare dopo averlo visto. Michael rimane chiaramente un artista di grande impatto e di rilevanza culturale, con una vita e un’eredità che vale la pena esplorare”.

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