Ci sono un sacco di calciatori giapponesi in Europa
- Postato il 18 settembre 2025
- Sport
- Di Agi.it
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Ci sono un sacco di calciatori giapponesi in Europa
AGI - Trent’anni fa c’era Kazuyoshi Miura, il primo giapponese a calcare i campi della Serie A. Una sola stagione, un solo gol - ma pesantissimo - con la maglia del Genoa nel derby con la Sampdoria. Il suo nome, ancora oggi, continua a rimbalzare tra gli appassionati, come fosse un personaggio di un cartone alla Holly e Benji. Il nativo di Shizuoka, che a 58 anni gioca ancora in patria, ebbe il merito di aprire la strada a molti connazionali che con l’Italia ebbero un rapporto più o meno fortunato.
Hidetoshi Nakata è stato il più celebre: con la Roma ha vinto lo scudetto del 2001. Yuto Nagatomo all’Inter ha messo insieme oltre 200 presenze e due trofei, diventando uno dei simboli della colonia nipponica nello Stivale. Keisuke Honda, numero 10 del Milan, lasciò comunque un segno a San Siro, mentre Shunsuke Nakamura si trasformò in idolo di Reggio Calabria ai tempi felici della Reggina. Altri non riuscirono a rispettare le aspettative: Hiroshi Nanami al Venezia e Takayuki Morimoto al Catania non ebbero continuità, mentre Masashi Oguro al Torino e Mitsuo Ogasawara al Messina finirono presto nel dimenticatoio. Più recente la parentesi di Maya Yoshida, arrivato alla Samp da capitano della Nazionale, e quella di Takehiro Tomiyasu, che al Bologna si è imposto prima del passaggio in Premier League. Ultimo in ordine di tempo è stato Daichi Kamada, rimasto appena un anno alla Lazio.
Oggi la Serie A e la Serie B sono quasi senza rappresentanti del calcio giapponese. L'unico a resistere è Zion Suzuki, portiere del Parma, su cui però sono già piombati molti club stranieri interessati alle sue qualità e alle prospettive di crescita (classe 2002). La colonia “europea”, nel suo complesso, resta folta e ben radicata tra Inghilterra, Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Scozia e Olanda.
Premier League
Oltre al già citato Kamada, finito al Crystal Palace, è il nome di Tomiyasu a incuriosire molti direttori sportivi, anche in Italia. Il giocatore si è svincolato in estate dall'Arsenal ed è attualmente senza squadra. Il suo nome è stato accostato a diverse squadre della Serie A, dal Milan alla Lazio, e nelle prossime settimane potrebbe davvero scatenarsi una piccola asta tra chi è in cerca di un difensore affidabile e poco costoso.
Il giocatore più interessante, però, è Kaoru Mitoma, ala del Brighton, diventato in poco tempo uno dei giocatori simbolo del club. Dotato di un ottimo dribbling, ha conquistato tifosi e addetti ai lavori, al punto da essere spesso accostato a squadre di vertice. A centrocampo si muove anche Wataru Endo, 32 anni, arrivato al Liverpool qualche anno fa come sorpresa del mercato: non il nome di grido che i tifosi si aspettavano, ma un acquisto funzionale. È l'attuale capitano della Nazionale giapponese, il punto di riferimento per la nuova generazione di talenti.
In Championship, al Birmingham, c'è Kanya Fujimoto, ex trequartista del Gil Vicente. Arrivato giovanissimo in Portogallo, al Santa Clara, ha poi mostrato lampi di qualità e buona tecnica negli ultimi anni a Barcelos. Chissà se in Inghilterra troverà il suo spazio.
Bundesliga
La Bundesliga è da anni una delle destinazioni preferite dai calciatori giapponesi. Molti addetti ai lavori avrebbero scommesso in un futuro diverso per Hiroki Ito, difensore mancino del Bayern Monaco. Dopo un ottimo anno allo Stoccarda, Ito è stato acquistato l'anno scorso dai bavaresi dove, però, ha trovato poco spazio. Se dovesse tornare sul mercato, sarebbe un nome su cui puntare. Poi c'è Ritsu Doan che, dopo ottime annate al Friburgo, è passato quest'anno all'Eintracht di Francoforte. Ala duttile, tecnica, dotata di grande sensibilità. Forse non adatto ai primissimi palcoscenici europei ma sicuramente un giocatore estroso.
C’è anche Koki Machida, difensore approdato all’Hoffenheim dopo 3 anni passati in Belgio all'Union Saint-Gilloise. Meno conosciuto rispetto ai connazionali, rappresenta però un profilo interessante: centrale fisico, roccioso nei duelli aerei, forse un pochino troppo lento per gli standard europei.
Meritano attenzione, infine, Yukinari Sugawara, terzino destro ex AZ Alkmaar, oggi arrivato al Werder Brema in prestito dal Southampton e Joel Chima Fujita, che dopo la parentesi al St.Truiden cerca il salto di qualità ad Amburgo, con il St.Pauli. Stesso discorso per Yuito Suzuki, centrocampista del Friburgo, dopo alcune ottime annate in Danimarca con la maglia del Brondby, prova a salire di livello. Poi, anche qui con un inevitabile richiamo a Holly e Benji, ci sono i due fratelli Sano. Kaishu, centrocampista di buone qualità, ha firmato con il Mainz mentre Kodai è da 3 anni punto di riferimento del Nec, in Olanda.
Ligue 1
La Francia, negli ultimi anni è diventata un laboratorio ideale per i giocatori giapponesi: un campionato fisico, veloce. Il nome di maggiore richiamo è Takumi Minamino, oggi al Monaco. Dopo l’esperienza in Premier League con il Liverpool, tra luci e ombre, ha trovato in Francia il contesto giusto per esprimersi. Minamino porta duttilità offensiva: può giocare trequartista, esterno o seconda punta, e nel Principato, sua casa da oltre 3 anni, ha ricostruito la sua immagine di giocatore capace di incidere, spesso entrando a partita in corso.
Un altro protagonista della Ligue 1 è Keito Nakamura, nelle file del Reims. Attaccante esterno con grande capacità di inserimento, ha lasciato buoni ricordi in Austria (LASK) e in nazionale si è già fatto notare con gol pesanti. In Francia, forse, fatica ancora troppo a trovare continuità. Diversa la parabola di Junya Ito, che nella città della Marna si era ritagliato un discreto ruolo, appena passato al Genk, in Belgio. Infine c’è Ayumu Seko, difensore del Le Havre: centrale solido che, dopo diversi anni al Grassopphers, in Svizzera, ha scelto la Francia per misurarsi con un campionato più difficile.
Liga
In Spagna, sono due i nomi da tenere d'occhio. Il più noto è senza dubbio Takefusa Kubo, stella della Real Sociedad. Arrivato giovanissimo al Barcellona, cresciuto nella cantera blaugrana, ha poi dovuto fare rientro in Giappone prima di tornare in Europa da professionista, firmando un contratto di 5 anni con i rivali storici del Real Madrid. Dopo vari prestiti (Maiorca, Villarreal, Getafe), ha trovato a San Sebastián la sua casa calcistica. Tecnico, rapido e intelligente negli spazi stretti, è uno che vede facilmente la porta, con un'ottima vena da finalizzatore. Quanti anni ha? Nonostante il già corposo curriculum, appena 24.
Poi c’è Takuma Asano, oggi al Maiorca dopo esperienze in Inghilterra (Arsenal) e Germania (Stoccarda, Hannover, Bochum). È un attaccante duttile, capace di giocare da punta esterna o seconda punta, e in Liga sta cercando di ritagliarsi un ruolo stabile in una squadra dove la spinta offensiva è garantita soprattutto da Muriqi.
Campionati minori
Il Portogallo è spesso stato la porta d’ingresso al calcio europeo per molti talenti provenienti da campionati lontani. Oggi le attenzionis i concentrano su Hidemasa Morita, pilastro dello Sporting CP. Centrocampista difensivo, ordinato e con buona visione di gioco.
Anche l’Olanda è tradizionalmente una palestra di crescita, soprattutto per i giocatori giapponesi che fanno della disciplina tattica una delle qualità maggiori. Ko Itakura, in realtà, è appena arrivato all'Ajax dal Borussia Monchengladbach. È in cerca di consacrazione dopo essere stato prelevato poco più che ventenne dal Manchester City e aver girato un po' la Germania in prestito. In Westtfalia aveva trovato continuità, ora riparte dall'Olanda. Nel Feyenoord ci sono Ayase Ueda, attaccante, e Tsuyoshi Watanabe, difensore centrale. Entrambi hanno rafforzato il ruolo ruolo a Rotterdam dopo alcuni anni di 'apprendistato' in Belgio. Aall’AZ Alkmaar figura il terzino destro, Seiya Maikuma e nel Nec, oltre al già citato Kodai Sano, c'è anche un altro attaccante, Koki Ogawa.
Un'ultima menzione la merita sicuramente Daizen Maeda. L'attaccante di Osaka, classe 1997, è ormai un idolo del Celtic Park. A Glasgow, con la maglia bianca e verde, ha giocato più di 100 partite e segnato oltre 30 gol, ritagliandosi il ruolo di portabandiera di questa nuova ondata di calciatori nipponici presenti nel vecchio continente.
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