Chiusa Vicofaro, don Biancalani non si arrende e ospita 40 migranti nella parrocchia di Ramini: “E’ la mia missione di prete”
- Postato il 19 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Ora di cena di lunedì 13 ottobre e don Massimo Biancalani, il prete dei migranti di Pistoia, così è stato ribattezzato, esulta sula sua pagina Facebook: “La ruota gira”. Il riferimento è alla sconfitta del sindaco Alessandro Tomasi nella sfida contro Eugenio Giani per la poltrona di presidente della Regione Toscana. Tomasi il sindaco che , in accordo con il vescovo Fausto Tardelli, ha firmato nel giugno scorso il decreto di smantellamento del centro di accoglienza della parrocchia pistoiese di Vicofaro, dove erano ospitati circa 140 migranti. Osserva don Biancalani: “La sconfitta di Alessandro Tomasi alle recenti elezioni regionali segna un passaggio importante anche per la città di Pistoia e, indirettamente, per la comunità di Vicofaro. Non è soltanto un fatto politico: è un cambio di clima che invita tutti — cittadini, istituzioni e Chiesa — a una riflessione più profonda sul significato del potere e del servizio. Per anni Vicofaro è stata al centro di tensioni, spesso strumentalizzate, tra chi invocava il rispetto delle regole e chi difendeva la dignità delle persone”. E aggiunge: “È il momento di trasformare la logica dello scontro in una logica di dialogo e di corresponsabilità. Vicofaro continuerà ad essere un segno, forse scomodo ma necessario: un luogo dove i poveri e i migranti non sono numeri ma volti, un laboratorio di fraternità che chiede alla città e alla Regione di guardare ai margini per capire il centro”.
Don Biancalani in questi giorni è a riposo, influenzato, ma non molla la sua battaglia per continuare ad ospitare migranti nel segno di “una chiesa ospedale da campo”, come piaceva a papa Francesco. E la sconfitta di Tomasi alle regionali, è convinto don Massimo, aprirà un nuovo clima a Pistoia. Dove anche il vescovo Tardelli è in scadenza: a fine anno infatti compirà i 75 anni e dovrà essere sostituito. Così anche nella Chiesa si annunciano tempi nuovi per il parroco dei migranti, a cui non è sfuggita un’intervista del cardinale Paolo Lojudice, presidente dei vescovi toscani, al Corriere Fiorentino. “Quella foto (i poliziotti in assetto anti-sommossa che entrano nella canonica e portano via a forza tre migranti, ndr) ha ferito anche me. Vicofaro è stata chiusa però l’esperienza di don Massimo, come ho detto anche a lui, può e deve riprendere in altri contesti. Non può concludersi con la foto dei poliziotti in canonica”.
Superare quella foto, aprire una nuova stagione dell’accoglienza, anche a Pistoia, è una priorità anche per il cardinale Lojudice e non a caso in questi giorni l’arcivescovo di Firenze mons. Gherardo Gambelli, da sempre schierato su una posizione di apertura nei confronti dell’accoglienza, è stato nominato responsabile dei vescovi toscani per i problemi dei migranti. E mentre la Chiesa toscana è impegnata ad aprire una nuova stagione sul fronte dell’accoglienza, don Biancalani continua ad ospitarli, non più a Vicofaro ma nella parrocchia vicino di Ramini, di cui è parroco. “Ad oggi accogliamo 40 fratelli immigrati”, informa don Massimo, irritato con la Curia perché i letti che erano a Vicofaro sarebbero stati distrutti e ora invece gli servirebbero.
Nel frattempo don Biancalani ha presentato due ricorsi alla Santa Sede. In uno contesta la rimozione dalla rappresentanza legale della parrocchia di Vicofaro mentre nell’altro critica la decisione del vescovo di spostarlo nell’ufficio missionario della diocesi. Lui che è dal 2017 che fa il missionario a Pistoia accogliendo centinaia di profughi che non trovano accoglienza in altre strutture. Una battaglia che continua. “E’ la mia missione di prete di una Chiesa ospedale da campo”, conclude don Massimo.
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