Chiedono il divorzio ma scoprono che il matrimonio non era mai esistito, il parroco dimenticò l’atto di nozze
- Postato il 6 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Fedi al dito, applausi degli invitati e la cornice suggestiva del santuario della Madonna di Montalto. Era il 2009 quando Loredana e Giuseppe si dissero “sì” davanti a Dio e ai loro cari. Ma quello che sembrava un giorno perfetto si è rivelato un “matrimonio fantasma”: il parroco dimenticò di trasmettere l’atto di nozze al Comune di Messina. Così, mentre l’unione restava valida per la Chiesa, per lo Stato italiano quel vincolo non era mai esistito. La scoperta arrivò solo un anno dopo, quando i due decisero di separarsi.
Il rifiuto di regolarizzare l’unione
Di fronte alla rottura, Loredana aveva proposto di procedere con la trascrizione tardiva, così da dare almeno valore legale al matrimonio e avviare una separazione ufficiale. Ma Giuseppe si oppose: non voleva concedere alcun riconoscimento giuridico a un legame ormai finito. Senza quell’accordo, la donna si trovò di fronte a una situazione paradossale: aveva speso denaro e vissuto un matrimonio agli occhi di tutti, ma non aveva alcun diritto né garanzia sul piano legale.
La battaglia legale e la fine della vicenda
Loredana decise quindi di citare in giudizio l’ex compagno, il parroco e persino la Curia arcivescovile, chiedendo un risarcimento per i danni patrimoniali e morali subiti. Il tribunale di Messina, però, respinse la sua richiesta, sostenendo che non si poteva obbligare Giuseppe a firmare la trascrizione e che non vi era prova di un danno concreto. Anche la Corte d’Appello confermò la sentenza. Dopo anni di battaglie, la vicenda si è chiusa definitivamente nel settembre 2025, quando la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. Così, dopo 16 anni, la storia del “matrimonio fantasma” si è conclusa senza alcun riconoscimento per la donna.
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