Chiara Ferragni risarcirà la pensionata “vittima” del Pandoro Gate: “Voleva fare beneficenza, è una fervente cattolica. Poi si è accorta che non è andata a buon fine”

  • Postato il 29 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Chiara Ferragni risarcirà la pensionata di 76 anni che aveva acquistato alcuni Pandoro Pink Christmas e che, lo scorso settembre, ha chiesto di essere parte civile nel procedimento in cui la influencer è imputata per truffa aggravata, assieme ad altre due persone, per gli ormai noti casi del dolce natalizio e delle uova di Pasqua. Vicende, venute alla luce grazie all’inchiesta di Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano, per le quali l’imprenditrice ha sempre ribadito di non aver mai commesso alcun reato.

Per la causa giudiziaria che vede coinvolta l’influencer che deve rispondere di truffa aggravata (dall’uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate’ (Pasqua 2021 e 2022)’ si torna in aula il prossimo 4 novembre quando il giudice dovrà formalizzare la soluzione extra giudiziaria trovata con la 76enne e pronunciarsi sulla costituzione delle parti civili (due associazioni di consumatori). A processo oltre Chiara Ferragni c’è il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e il presidente del Cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.

Il danno, che era stato quantificato, sarebbe di circa 500 euro. “Voleva fare beneficenza – avevano spiegato i legali della donna – è una fervente cattolica, ci teneva e solo lo scorso aprile si è resa conto di quello che era successo, che la sua beneficienza non era andata a buon fine”.

Fra una settimana, in aula, il giudice della terza penale Ilio Mannucci Pacini dovrà decidere sulle altre richieste di parte civile (due associazioni di consumatori) e si passerà alla fase dell’ammissione dei riti alternativi. È probabile che si arrivi ad un processo con rito abbreviato e con udienze già fissate per il 25 novembre e il 19 dicembre. A gennaio potrebbe arrivare la sentenza.

Per la procura, l’influencer avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine”.

In particolare, l’operazione ‘Balocco” avrebbe indotto “in errore un numero imprecisato di acquirenti” convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. L’accordo, invece, si è rivelato diverso, per la procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l’iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell’ospedale, indipendentemente dalle vendite. Un presunto “errore di comunicazione” che si sarebbe verificato anche nel secondo caso contestato.

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