Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera, amore al capolinea: c’è chi tira un sospiro di sollievo

  • Postato il 14 aprile 2025
  • Di Panorama
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Che dire, Capri c’est fini. Come cantava Hervé Vilard.  La storia d’amore tra Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera sembra sia arrivata al capolinea. Che poi questo banale modo di dire evoca immagini di autobus persi nel nulla delle periferie, calli e buste della spesa. E invece noi eravamo stati abituati a ben altro: il romantico incontro ad agosto a Ibiza (ca va sans dire), lussuose vacanze a St. Moritz, uscite griffatissime in stile famiglia allargata e felice (esiste solo nei romanzetti) con i tre figli di lui e i due di lei. Tutti belli, eleganti, barba e capelli biondi, concerto di Jovanotti e Salone del Mobile. Alt. Salone del Mobile non pervenuto. O almeno solo lei, single. E allora si è scatenato un boato, eruzioni di rumors nella Milano-benissimo. La famiglia del giovane rampollo a cominciare dalla madre Cecilia Pirelli per poi continuare con frotte di blasonati amici sembra stia festeggiando, stappando quello buono (che non abbiamo dubbi sia buono davvero). Immaginiamo gaudenti trenini al ritmo di “Meu amigo Charlie Brown”, tra le boiserie degli appartamenti arredati da Renzo Mongiardino e allievi, in perfetto stile Cabana Magazine (nella tragedia immancabile è il grottesco). 

La prima a lanciare la granata è stata la giornalista Grazia Sambruna, che ha dichiarato di aver ricevuto così tanti messaggi dagli amici più cari sulla fine della relazione amorosa da pensare che sia davvero successo qualcosa. «Ed esultano pure! Cominciano a diventare troppi perché non sia successo niente», afferma.

Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera, amore al capolinea: c’è chi tira un sospiro di sollievo
Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera, amore al capolinea: c’è chi tira un sospiro di sollievo
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I social non aspettavamo altro, diciamolo. Si sono scatenati all’istante, naturalmente schierandosi in due fazioni, neanche fossimo al derby Lazio-Roma: «Meno male è rinsavito, uno come lui può scegliere chi vuole», «Fanno bene a esultare, dopo tutto quello che lei ha combinato tra pandori e fallimenti», «Che bella notizia, meno male che il ragazzo si è salvato», «Fossi nei panni di sua madre festeggerei anch’io». Quanto feroce risentimento, quanta crudeltà. Neanche fosse una piaga d’Egitto o la strega di Biancaneve. Eppure fin dall’inizio la famiglia Tronchetti- Provera (o come diceva Cesare Romiti, Proverà) non l’aveva mai sentita affine. Troppa esposizione mediatica, troppa pubblicità, inevitabili le copertine dei settimanali, un amore sbandierato ovunque. Per Chiara quella era la sua rinascita, per lui forse qualcosa di inaspettato.  Mentre sullo sfondo purtroppo non c’erano le verdi montagne dell’Engadina, bensì i giudici. Eppure sui social la Ferragni è ancora difesa a spada tratta, Giovanna d’Arco delle tradite, eroina incompresa, imprenditrice pugnalata alle spalle: «Forza Chiara», «Ancora decidono le madri, ahimè», «Meglio per te se la storia è finita, hai lasciato andare un figlio succube di una genitrice invadente», «Che vita vanesia, finché sei all’apice del successo tutti ti leccano, appena cadi, addio». Questo lo aveva già detto Ennio Flaiano, l’assalto al carro del vincitore è un italico vizio. Ma qui siamo davanti a una più sottile lotta di classe. Come scrive Edoardo Albinati, senza dubbio lo scrittore italiano che ha raccontato meglio la borghesia odierna: «Brutto segno quando alla borghesia si scalda il cuore. Io la preferisco fredda, sensata, arida, come si conviene». Ed eccola, sensata e arida, a gioire per essersi tolta dalle imminenti feste pasquali (poi ci sono anche i due ponti, non dimentichiamo) nelle case di campagna, tutte Golden Retriever e friulane, quel corpo estraneo in stivaloni di cuoio nero.  Lei che con orgoglio mostrava i suoi pavimenti di marmo, come poteva pensare di competere con quelle infilate di sale felpate dai morbidi tappeti antichi, quelle librerie immense con tutto il catalogo Adelphi (perlopiù intonse da anni), i vasi di peonie un po’ sfiorite, i servizi da tè spaiati apposta. Eppure ogni azione ha una conseguenza (e non lo diciamo noi, ma The Last of Us, ultima serie, oltre che Buddha da duemila anni) e anche gioire per la fine di un amore, per l’ennesima caduta della Ferragni, signora mia, fa male al karma.

Autore
Panorama

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