Chi guiderà la Chiesa del futuro? Gli scenari di un nuovo papato in continuità con Francesco
- Postato il 22 aprile 2025
- Attualità
- Di Paese Italia Press
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Di Francesco Mazzarella
La morte di Papa Francesco ha aperto una fase delicatissima per la Chiesa cattolica. In gioco non c’è solo la scelta di un successore, ma la continuità di un cammino: quello di una Chiesa “in uscita”, povera per i poveri, dialogante e missionaria.
Il prossimo Conclave dovrà scegliere un Pontefice che raccolga questa eredità e la proietti verso il futuro.
Chi sono i candidati che potrebbero incarnare questa missione? E quali scenari si aprirebbero per la Chiesa universale?
I volti della speranza: i papabili più in continuità con Francesco
Matteo Maria Zuppi (Italia, 69 anni)
Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, Zuppi è uno dei principali “eredi spirituali” di Francesco. Con il suo stile diretto e il suo impegno nel sociale, potrebbe consolidare una Chiesa ancora più vicina ai poveri e ai migranti.
• Punti di forza: capacità diplomatica, empatia pastorale, esperienza nel dialogo interreligioso.
• Punti critici: percezione di un’eccessiva “italianità” che potrebbe frenare il consenso globale.
Luis Antonio Tagle (Filippine, 67 anni)
Il “Francesco d’Asia”, Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha il sorriso e la profondità spirituale di un vero pastore globale.
Con lui, la Chiesa sposterebbe il suo baricentro verso il Sud del mondo.
• Punti di forza: grande carisma, forte spinta missionaria, vicinanza ai giovani e ai poveri.
• Punti critici: minore esperienza nella gestione complessa della Curia romana.
José Tolentino de Mendonça (Portogallo, 59 anni)
Poeta, teologo e intellettuale raffinato, Tolentino rappresenterebbe una Chiesa che parla il linguaggio della cultura contemporanea.
• Punti di forza: sensibilità spirituale, capacità di innovare la relazione tra fede e cultura.
• Punti critici: poca visibilità internazionale e limitata esperienza pastorale di governo.
Pierbattista Pizzaballa (Italia, 59 anni)
Patriarca latino di Gerusalemme, profondo conoscitore delle dinamiche del Medio Oriente e del dialogo interreligioso, Pizzaballa incarnerebbe una Chiesa costruttrice di pace.
• Punti di forza: esperienza concreta nei conflitti religiosi e politici.
• Punti critici: visione forse troppo regionale.
Jean-Marc Aveline (Francia, 66 anni)
Arcivescovo di Marsiglia, esperto di dialogo islamo-cristiano e attento ai temi sociali, Aveline porterebbe avanti una Chiesa dell’accoglienza.
• Punti di forza: attenzione ai migranti, sensibilità verso le periferie.
• Punti critici: il suo profilo progressista potrebbe polarizzare l’elettorato cardinalizio.
Cinque strade per il futuro: come cambierebbe la Chiesa con ognuno di loro
1. Matteo Zuppi: la Chiesa dei poveri e dei ponti
Un pontificato Zuppi rafforzerebbe la linea di una Chiesa popolare, solidale, e diplomatica.
La Santa Sede si confermerebbe protagonista nella mediazione dei conflitti e nella costruzione della pace.
2. Luis Tagle: la Chiesa missionaria e globale
Con Tagle, la Chiesa sarebbe più giovane, più asiatica, più globale.
Una Chiesa capace di parlare ai nuovi mondi in crescita, ma anche di affrontare sfide complesse in Europa e Nord America.
3. José Tolentino de Mendonça: la Chiesa della bellezza e del pensiero
Tolentino potrebbe inaugurare una rivoluzione culturale silenziosa, proponendo una fede che dialoga con la cultura, l’arte e la ricerca spirituale contemporanea.
4. Pierbattista Pizzaballa: la Chiesa costruttrice di pace
Un pontificato Pizzaballa rafforzerebbe il ruolo diplomatico della Santa Sede.
Il suo sarebbe il pontificato di una Chiesa “artigiana della pace”, attivamente impegnata nei conflitti mondiali.
5. Jean-Marc Aveline: la Chiesa dell’accoglienza e della fraternità
Con Aveline, la Chiesa si farebbe voce dei migranti e dei popoli dimenticati, testimoniando una fraternità senza confini.
Una scelta forte, che potrebbe anche esacerbare tensioni interne tra aperture e resistenze.
In qualunque direzione vada il Conclave, è certo che il prossimo Papa dovrà rimanere fedele al sogno di Francesco:
• una Chiesa povera per i poveri,
• una Chiesa che non giudica ma abbraccia,
• una Chiesa che costruisce ponti più che alzare muri.
La speranza è che il nuovo Pontefice, qualunque sia il suo nome, sappia ancora sorprendere il mondo, con quella forza disarmante che nasce solo da chi si mette, semplicemente, al servizio del Vangelo e dell’umanità.
La storia è pronta a scrivere una nuova pagina.
E la Chiesa, ancora una volta, si affida allo Spirito.
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