In questi giorni il nome Atreiu (o, più correttamente, Atreju) compare spesso nelle cronache politiche italiane. Ma prima ancora di diventare il titolo della manifestazione promossa dall'organizzazione giovanile di partiti di destra italiani, questo nome arriva da molto più lontano: dal mondo della letteratura fantasy e dall'immaginario di intere generazioni.
Atreiu era coraggioso, ma non invincibile
Atreju è infatti il giovane protagonista di La storia infinita, il romanzo del 1979 dello scrittore tedesco Michael Ende. È un ragazzo della tribù dei Pelleverde, scelto per una missione enorme: salvare il regno di Fantàsia dalla distruzione del "Nulla". A differenza degli eroi tradizionali, Atreju non è forte né invincibile: è coraggioso, ostinato e, soprattutto, disposto a cambiare lungo il viaggio.. Interessante è il significato simbolico del personaggio. Atreju non combatte solo mostri, ma affronta prove interiori: la solitudine, la paura, il dubbio. Il suo percorso è una metafora della crescita e della responsabilità individuale. Non a caso, Ende concepì il romanzo come una riflessione sul rapporto tra immaginazione e realtà, non come una semplice fiaba per ragazzi.
Atreiu, Atreju o Atreyu?
Il nome stesso ha alimentato discussioni. In italiano è spesso storpiato in "Atreiu", ma la grafia corretta è Atreju, come nel testo originale e nel celebre film degli anni '80 (a dire il vero online lo si trova anche nella forma Atreyu, più vicino all'inglese). Proprio laa scelta di mantenere questo nome, anziché adattarlo, contribuì a renderlo iconico.
Perché allora un evento politico ha deciso di chiamarsi così? La risposta sta forse nell'uso simbolico del personaggio: Atreju rappresenta il giovane chiamato a una missione più grande di lui, l'idea di sfida contro un mondo in declino, il richiamo al coraggio e all'identità. Tutti elementi che, nel tempo, sono stati riletti e reinterpretati fuori dal contesto letterario. Tra l'altro, secondo alcune notizie, il nome sarebbe diventato anche oggetto di discussione perché gli eredi di Michael Ende hanno contestato l'uso pubblico del personaggio..