Chi è Conrad Harder, scommessa del Milan in attacco
- Postato il 25 agosto 2025
- Di Panorama
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Bocciato e rispedito in Germania Victor Boniface, che non l’ha presa benissimo così come il Bayer Leverkusen, il Milan ha scelto il nuovo attaccante scommettendo sulla gioventù e sul talento di Conrad Harder. Classe 2005, ultima stagione con la maglia dello Sporting Lisbona dopo essere cresciuto e maturato nel calcio danese. Alto 185 centimetri, non un gigante dell’area di rigore, ma dotato di grande atletismo e di un piede sinistro descritto come sufficientemente tecnico ed educato, Harder risponde in pieno alle caratteristiche economiche e finanziarie del Milan di RedBird. Su quelle tecniche si vedrà, considerato che Allegri avrebbe certamente preferito un giocatore pronto per completare il suo risiko tattico.
La partenza choc in campionato contro la Cremonese ha fatto scattare tutti gli allarmi in Casa Milan. La sensazione, però, è che area tecnica e società rossonera parlino due lingue diverse a meno che il finale di mercato non consegni un autentico ribaltone nel reparto offensivo in cui ci sono Santi Gimenez, investimento da 35 milioni di euro bruciato in una primavera, e la batteria degli esterni con Leao e Pulisic su tutti.
Milan, quanto costa la scommessa Harder
Conrad Harder è un’operazione da poco più di 40 milioni di euro in cinque anni. Una scelta low cost, insomma, i numeri lo confermano. La base dell’accordo con lo Sporting Lisbona prevede una spesa di 24 milioni più 3 di bonus per il cartellino mentre il giovane attaccante avrà un contratto da 1,5 netti fino al 2030. Cifre molti distanti da quelle necessarie per portare a Milanello il preferito di Allegri (Dusan Vlahovic) o anche solo l’alternativa inseguita per settimane sull’asse tra Milano e Manchester e che risponde al nome di Rasmus Hojlund.
Sul danese maggiore (Hojlund) si è fiondato il Napoli dopo l’infortunio di Lukaku, ma non è stata solo l’improvvisa concorrenza dei partenopei a frenare il Milan: la scelta di Harder conferma prima di tutto l’impostazione delle strategie rossonere, non modificate nemmeno dall’ultima deludente stagione che ha causato la mancata qualificazione alla Champions League.
Chi è Conrad Harder: la carriera e le statistiche
Harder ha mosso i primi passi nel settore giovanile del Copenhagen per poi trasferirsi, ancora adolescente, al Nordsjaelland, considerato un club più funzionale per sviluppare il suo talento. Il debutto in prima squadra risale al giugno 2023 con alle spalle una rapida ascesa nelle rappresentative Under 17 e 19: la media di quasi un goal a partita e le tappe bruciate in fretta.
La prima stagione con i grandi lascia in eredità un bottino di 9 reti e 4assist in 38 presenze ma, soprattutto, l’immagine di un calciatore più maturo della sua età, fisicamente pronto e con un carattere molto duro.
Provare a paragonarlo ad altri attaccanti in circolazione è un errore. Harder ha sempre raccontato di aver avuto come idolo Cristiano Ronaldo, ma di considerarsi più attratto a Erling Haaland, anche lui prodotto del calcio del Nord Europa.
Harder e il soprannome ‘Mosquito’
Il suo soprannome è Mosquito (zanzara) e gli è rimasto appiccicato da una trasferta in terra africana con i ragazzi del Nordsjaelland. Il danese ha paura degli insetti ma, applicato le sue caratteristiche di gioco, il soprannome ne descrive anche la capacità di essere fastidioso per le difese.
Harder, lo sbarco allo Sporting Lisbona e l’esplosione
Nell’estate 2024 è stato scelto dallo Sporting Lisbona che preparava l’addio, avvenuto nelle scorse settimane, di Gyokeres. In Harder i dirigenti portoghesi hanno visto le stesse qualità del giocatore finito ora all’Arsenal e per questo hanno investito 19 milioni di euro ricavandone nella stagione dell’esordio, senza essere titolare, un bottino più che discreto: 13 goal e 10 assist in 2131 minuti in campo spalmati su 54 presenze.
La scommessa del Milan è aver intercettato per tempo il talento di un calciatore che, in caso di esplosione in Portogallo, difficilmente sarebbe stato avvicinabile in futuro. Il rischio è non aver dotato Allegri della punta centrale necessaria per completare il suo disegno tattico.