"Che miracolo, un sogno. Cosa ho visto in piazza": sinistra e "Rep" allo sbando, le traveggole della Cuzzocrea
- Postato il 16 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
- 3 Visualizzazioni

"Che miracolo, un sogno. Cosa ho visto in piazza": sinistra e "Rep" allo sbando, le traveggole della Cuzzocrea
"L'Europa siamo noi", titola a tutta pagina Repubblica oggi, domenica 16 marzo, il giorno successivo alla manifestazione "Una piazza per l'Europa" lanciata da Michele Serra proprio dalle colonne del quotidiano. Già, a sinistra tutti insieme appassionatamente, senza che però emerga un messaggio chiaro: cosa vogliono? Di certo c'è solo l'odio e il disprezzo per Donald Trump. Insomma, tantissimo fumo e zero arrosto.
Ma ovviamente Repubblica celebra l'iniziativa, di gente oggettivamente ce n'era tanta, anche se i 50mila di cui si parla sul quotidiano forse sono un poco lontani dalle cifre reali. Ma ci sta. Dunque il fondo di Ezio Mauro, che parla di "promessa di libertà". Ma il pezzo forse più "divertente" è quello dell'ineffabile Annalisa Cuzzocrea, a cui viene affidato il racconto, la cronaca di quanto accaduto. E i toni sono mirabolanti, iperbolici, clamorosamente sognanti.
"È una piazza che non sa finire, quella convocata da Michele Serra a Roma per l'Europa. Sono arrivati in cinquantamila, assiepati alle transenne, accalcati sulle scalinate, davanti a un maxischermo sulla terrazza del Pincio: colorati, convinti, attenti. Nulla ha spaventato: il cielo ha resistito alla pioggia, le idee diverse sono state ricchezza, le bandiere europee hanno saputo fondersi con quelle della pace, dell'Ucraina, della Georgia, finalmente capaci di essere tutte insieme per qualcosa", esordisce la Cuzzocrea. Già, evviva: il cielo si è schierato con loro, la pioggia non si è vista. Poi, certo, l'ammissione sulle "idee diverse". Ma tant'è: siamo in piazza per "qualcosa". Il punto è: cosa?
E ancora, prosegue estatica: "Che miracolo è, questo popolo che applaude le parole di pace e di resistenza e di coraggio e di inclusione, senza dividersi nemmeno per un attimo. Che intona spontaneo Bella Ciao e poi canta Lucio Dalla e la sua Henna scritta dopo aver visto i bombardieri dirigersi verso la Jugoslavia. E segue Roberto Vecchioni, la canzone dedicata a una combattente curda, e poi un coro per quel Sogna ragazzo sogna dedicato ai giovani che sono chiamati a ricucire il progetto che le generazioni venute prima hanno strappato", prosegue l'eurolirica Cuzzocrea.
E via discorrendo, personaggio per personaggio, citazione per citazione. Fino alla chiusa: "È stata, piazza del Popolo, la risposta alle bolle social, agli scontri tv, all'algoritmo che divide, ai ragionamenti astrusi di chi ha remato contro. Siamo cittadini europei, è stato il grido. Cinquantamila respiri, un sogno solo", conclude la firma di Repubblica. E si torna ancora al principio: quale sogno? Di certo c'è solo che di "sogno", nell'accezione più stretta del termine, si tratta...
Continua a leggere...