Che cos'erano le naumachie?

  • Postato il 14 giugno 2025
  • Di Focus.it
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Quando c'era da divertirsi i Romani non badavano a spese: le naumachie (in latino naumachiae) erano spettacolari battaglie navali simulate, ma dai costi proibitivi. Gli scontri, grandiosi e realistici, avvenivano in bacini artificiali scavati in specchi d'acqua naturali o nello spazio ristretto di un'arena, preventivamente allagata.. Onde artificiali. Secondo gli storici anche il Colosseo ne avrebbe ospitate alcune, ma le notizie al riguardo sono contraddittorie. Sappiamo per certo, invece, che nel Colosseo venivano messi in scena spettacoli che riproducevano il moto ondoso e addirittura le tempeste per rendere più realistica la rappresentazione del mito di Leandro, giovane innamorato che attraversava ogni notte a nuoto lo Stretto dei Dardanelli per andare dalla sua amante Ero. Al Colosseo si tennero spettacoli anche con le Nereidi, le ninfe marine ancelle di Poseidone, le cui interpreti si disponevano in acqua raffigurando ancore e fiocine, come in una specie di nuoto sincronizzato ante litteram.. Battaglie spettacolari. Tra gli appassionati di naumachie c'era l'imperatore Claudio. Per il varo del progetto di bonifica del Lago di Fucino, nel 52 d.C., Claudio volle una grande battaglia navale simulata in quelle acque, che fece circondare da spalti provvisori, a formare un immenso anfiteatro. Come soggetto scelse uno scontro tra Siculi e Rodii e per rendere l'evento il più realistico possibile fu previsto l'impiego di un centinaio di navi fra triremi, quadriremi e quinqueremi e di 19mila comparse, i naumachiarii, scelte tra i condannati a morte. Come nei giochi gladiatori, dovevano combattere all'ultimo sangue.. Date a Cesare... Organizzare una naumachia era il modo migliore per stupire la gente con effetti speciali, ma anche la via più sicura per finire sul lastrico, a causa dei costi di allestimento. Tenuto conto di questi due parametri, non può esservi dubbio su chi sia stato il primo a organizzarne una a Roma: Giulio Cesare. Il generale e dittatore non badò mai a spese per accattivarsi le simpatie dei Romani. A maggior ragione non lo fece quando si trattò di festeggiare i suoi trionfi militari, nel 46 a.C. Ordinò di costruire un "laghetto" in Campo Marzio e la sua iniziativa si rivelò assai apprezzata. Con il tempo la passione di Cesare per le battaglie navali diede vita a una categoria di naumachiarii liberi, che si mantenevano combattendo nei bacini artificiali.. Megalomane. Il suo erede non fu da meno. Augusto, per l'inaugurazione del Tempio di Marte Ultore riprodusse la battaglia di Salamina in un enorme bacino artificiale di 536 x 357 metri in Trastevere, accanto alla villa che Cesare aveva donato al popolo romano (horti Caesaris). Il bacino era di forma rettangolare e aveva un'isola al centro; era alimentato da un acquedotto dedicato, l'Aqua Alsietina, proveniente dai laghi di Bracciano e Martignano, e un canale sormontato da un ponte mobile lo collegava al Tevere.. Uno spettacolo popolare. Per tutta l'età imperale le naumachie rimasero popolarissime. Ne organizzò Domiziano, che fece scavare un lago nell'area del Vaticano. L'ultima naumachia di cui abbiamo notizia è però quella di Traiano, che ne costruì una vicino a quella di Domiziano. Poi, con il declino dell'impero, anche le battaglie navali finirono..
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Focus.it

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