Che cos'è l'indicatore di costo del lavoro allargato e perché condiziona società e mercato
- Postato il 28 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Quanto emerso, nell’inevitabile sintesi giornalistica, e che verte sull’eventuale blocco del mercato invernale a carico di Napoli, Atalanta, Lazio (le cui operazioni sono di fatto già bloccate per lo sforamento dell’indice di liquidità e gli altri parametri), Fiorentina, Torino e Genoa non esplicita del tutto il significato del nuovo parametro. La sessione di gennaio, finestra di riparazione, rischia di essere pregiudicata a seguito dell’impatto dell’indicatore di Costo del lavoro allargato, calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato (CLA) ed i Ricavi (R).
- Le società di Serie A colpite dall'impatto
- Il nuovo parametro
- Che cos'è
- Quante volte è calcolato dalle società
Le società di Serie A colpite dall’impatto
Le società di Serie A investite dalle conseguenze sarebbero sei, allo stato attuale, e si tratterebbe del Napoli più le altre citate che, per operare sul mercato, sono chiamate ad attuare plusvalenze o nuovi apporti di capitale, per intenderci utili a effettuare acquisti e cessioni. Per la sola Serie A, sarebbero toccate e dunque “bloccate” nella prossima finestra utile le seguenti società in base alla revisione di questo indicatore:
- Napoli,
- Atalanta,
- Lazio,
- Fiorentina,
- Torino,
- Genoa.
Partiamo dal comprendere meglio l’origine e in che cosa consiste, quindi, questo indicatore che la FIGC indica e che deve essere rispettato in ottemperanza alle norme in materia.
Nel marzo del 2024 è stato votato infatti un piano voluto dal presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ha definito l’addio all’indice di liquidità e l’adeguamento a un parametro internazionale, il CLA, appunto accolto da direttive specifiche, ad hoc.
Il nuovo parametro
L’indicatore in questione, CLA, scenderà da 0,8 a 0,7 a partire dalla sessione estiva dei trasferimenti e per favorire l’investimento sui vivai, nonché la valorizzazione dei calciatori selezionabili per le Nazionali Azzurre, saranno esclusi dal numeratore il costo e i relativi ammortamenti dei calciatori italiani Under
23 come è stato specificato in una conferenza e relativo comunicato del 24 novembre in cui si legge:
“L’approvazione all’unanimità del Manuale delle Licenze Nazionali ha caratterizzato la seduta odierna del Consiglio Federale, aperta dal presidente Gabriele Gravina con il benvenuto ai neo consiglieri Giorgio Chiellini e Antonio Gozzi. Il Manuale stabilisce come termine perentorio il 22 giugno 2026 per la presentazione della documentazione relativa all’iscrizione ai campionati. L’impianto normativo, ispirato al principio della sostenibilità economico-finanziaria stabilito nel 2024 con il Piano Strategico del Calcio Italiano, prevede che a partire dalla finestra di trasferimento dell’estate 2026 il valore dell’indicatore del Costo del Lavoro Allargato passi dall’attuale 0,8 a 0,7. Il computo di questo indice viene utilizzato per il cosiddetto ‘blocco del mercato’ per le società di A e registra una sostanziale novità: per favorire l’investimento sui vivai, nonché la valorizzazione dei calciatori selezionabili per le Nazionali Azzurre, saranno esclusi dal numeratore il costo e i relativi ammortamenti dei calciatori Under 23”.
Le società di Serie A, e non solo, sono chiamate dunque a rispettare questo rapporto che consente di verificare, in termini semplici, e valutare la sostenibilità dei club di Serie A. E la stessa FIGC deve adeguarsi. Si tratta di un indice semplice ma che paragona il costo complessivo del lavoro sportivo con i ricavi della società. Il risultato deve mantenersi entro una soglia fissata dal Consiglio Federale su proposta della Covisoc. Superare quel limite significa ritrovarsi di fronte a restrizioni molto pesanti, che incidono direttamente sulle strategie sportive.
Che cos’è
Si tratta di un indice semplice nella forma ma decisivo per capire se e quanto un club può operare sul mercato e, in generale, quanto sono sostenibili alcuni costi per la società. Mette a confronto il costo complessivo del lavoro sportivo con i ricavi della società, determinando così quanto margine ci sia per operare sul mercato.
Nel lavoro allargato rientrano: costi per il personale sportivo (calciatori professionisti e allenatore della prima squadra, compresi eventuali tecnici a libro paga); ammortamenti e svalutazioni dei cartellini; costi degli agenti sportivi se non inclusi nel valore del cartellino. Specifiche che rientrano, come il numero e i tempi relativi al calcolo del parametro delle stesse società e reperibili nelle “NORME ORGANIZZATIVE INTERNE DELLA FIGC TITOLO VI – CONTROLLI SULLA GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE SOCIETÀ PROFESSIONISTICHE”, noto anche come NOIF.
Mentre il numeratore fotografa l’impatto del costo sportivo nell’esercizio considerato, il denominatore di questo indicatore riassume le principali fonti di ricavo della società. Incassi operativi e proventi commerciali, la parte legata ai trasferimenti, che viene calcolata con una media su 36 mesi, in modo da evitare che una singola plusvalenza alteri l’indicatore.
Di seguito, le voci che rientrano invece nei ricavi e riportate nel NOIF:
- ricavi da vendite e prestazioni, contributi e proventi commerciali;
- sponsorizzazioni, pubblicità, diritti audiovisivi;
- ricavi da prestiti dei calciatori al netto dei costi;
- plusvalenze e altri proventi da trasferimenti, anch’essi al netto delle relative minusvalenze e calcolati come media degli ultimi tre anni.
Quante volte è calcolato dalle società
Entrando in maggiore profondità nelle regole, Il CLA non è calcolato solo una volta, visto e considerati gli obblighi a carico delle società che provvedono a presentare relativo bilancio con le seguenti scadenze:
“1. Le società di Serie A, entro il 31 maggio, devono depositare copia della situazione
patrimoniale intermedia al 31 marzo, approvata dall’organo amministrativo, unitamente alla
seguente documentazione:
a) note esplicative dei principi e criteri di redazione e commenti alle principali voci e
variazioni intervenute;
b) relazione contenente il giudizio della società di revisione;
c) verbale di approvazione.
2. Le società di Serie B e di Serie C, entro il 31 maggio e il 30 novembre, devono depositare
copia della situazione patrimoniale intermedia rispettivamente al 31 marzo e al 30 settembre,
approvata dall’organo amministrativo, unitamente alla seguente documentazione:
a) note esplicative dei principi e criteri di redazione e commenti alle principali voci e
variazioni intervenute;
b) relazione contenente il giudizio della società di revisione;
c) verbale di approvazione”.
Si legge nelle “NORME ORGANIZZATIVE INTERNE DELLA FIGC TITOLO VI – CONTROLLI SULLA GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE SOCIETÀ PROFESSIONISTICHE”.
Dunque, l’indicatore non è calcolato una sola volta: le società devono presentare la prima entro il 31 maggio, basata sui dati al 31 marzo; la seconda entro il 30 novembre, sui dati al 30 settembre. Ogni scadenza è collegata a una sessione di mercato: se il club sfora, non può operare nella sessione di mercato successiva.
Il mancato rispetto del rapporto comporta infatti il divieto di effettuare operazioni in entrata, salvo che il club dimostri alla Lega di aver generato un saldo positivo da cessioni, risparmi sugli stipendi o risoluzioni contrattuali. In queste condizioni, il mercato diventa possibile solo “a saldo zero” e senza possibilità di aumentare gli emolumenti dei giocatori già in rosa.
Inoltre, se l’indicatore peggiora nella verifica successiva, il blocco può estendersi anche alla sessione ancora da aprire. La sanzione scatta automaticamente anche se il club non comunica il prospetto richiesto. A quel punto, l’unica strada per tornare in regola è un intervento diretto dei soci, attraverso strumenti che rafforzino immediatamente la situazione patrimoniale.
A riprendere quanto affermato nel NOIF, si legge che: “I. Indicatore di Costo del Lavoro Allargato
1. Le società devono depositare, entro il 31 maggio e il 30 novembre, il prospetto contenente
l’indicatore di Costo del Lavoro Allargato, calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del
Lavoro Allargato (CLA) ed i Ricavi (R).
Per la determinazione del rapporto CLA/R sono da considerare gli aggregati di seguito
riportati, risultanti dal piano dei conti della FIGC:
- a) il Costo del Lavoro Allargato, ai fini del numeratore del rapporto, comprende le seguenti
voci:
i) Costi per il personale, riferiti ai soli calciatori professionisti e al solo allenatore responsabile
della prima squadra, compresi gli allenatori che abbiano precedentemente ricoperto tale
incarico;
ii) Ammortamenti e Svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori;
iii) Costi per agenti sportivi, se non già direttamente imputati ai diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori; - b) i Ricavi, ai fini del denominatore del rapporto, comprendono le seguenti voci:
i) Ricavi delle vendite e delle prestazioni;
ii) Contributi in conto esercizio;
iii) Proventi da sponsorizzazioni;
iv) Proventi pubblicitari;
v) Proventi commerciali e royalties;
vi) Proventi da cessione diritti audiovisivi;
vii) Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori, al netto dei costi sopportati per il
medesimo titolo;
viii) Plusvalenze da cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori al netto delle relative
Minusvalenze;
ix) Altri proventi da trasferimento diritti calciatori, al netto degli oneri sopportati per il
medesimo titolo”.
Come funziona il costo del lavoro allargato? Come rientrare nei parametri
Tra le mosse che i soci possono effettuare per rientrare nei parametri, sono previste le seguenti:
- versamenti in conto futuro aumento di capitale;
- aumenti di capitale già versati;
- versamenti in conto copertura perdite;
- finanziamenti soci postergati e infruttiferi.
Il fine ultimo, delle normative consultabile nel NOIF, sarebbe quello di indurre le società verso un controllo più rigoroso del monte ingaggi e degli ammortamenti sui cartellini. Allo stesso tempo, la media triennale dei ricavi da trasferimenti riduce l’impatto delle plusvalenze spot e costringe i club a una pianificazione più strutturale.
Il CLA, come l’indicatore di liquidità e di controllo, è un indicatore determinante per la sostenibilità dei bilanci, ma anche per le strategie sportive e, in termini finanziari, per dare maggiore stabilità al singolo club e all’intera impianto federale italiano.