Che cos'è il "flow" e perché ci fa bene

  • Postato il 4 giugno 2024
  • Di Focus.it
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Avete la fortuna di perdervi, di tanto in tanto, nella vostra attività preferita, abbandonando la cognizione di quello che succede attorno a voi? Quello stato molto gratificante di totale coinvolgimento in un compito, che gli psicologi chiamano flow ("flusso", l'equivalente della trance agonistica degli atleti) potrebbe proteggervi da diversi problemi di salute. Lo hanno confermato, dopo aver considerato l'effetto di altre potenziali concause, alcuni scienziati del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics (MPIEA) di Francoforte sul Meno, in Germania, e dell'Università di Melbourne, Australia.. Tenere il cervello altrove fa bene. Nel nuovo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Translational Psychiatry, i ricercatori hanno esaminato la relazione tra la propensità a entrare nel flow e lo stato di salute di 9.300 pazienti registrati in un database sanitario svedese. Le persone con una maggiore facilità a entrare in questo stato immersivo di coscienza avevano anche un rischio minore di riportare diagnosi di depressione, ansia, schizofrenia, disturbi legati allo stress e problemi cardiovascolari. L'effetto "protettivo" appariva più marcato contro ansia e depressione.. Ma è proprio il flow a proteggere? Gli scienziati hanno poi indagato in che modo la personalità dei soggetti coinvolti e alcuni fattori familiari (come influenza genetica e contesto in cui si era stati cresciuti) andassero a influenzare la relazione tra flow e benessere psico-fisico. In particolare si sono concentrati su un tratto di personalità chiamato neuroticismo o nevroticismo, caratterizzato da irritabilità ed instabilità emotiva. Le persone con un alto indice di nevroticismo sono più suscettibili allo stress, ai problemi cardiovascolari e ai disturbi di salute mentale.. Senza pensieri. «I nostri risultati mostrano che mentre il nevroticismo e i fattori familiari sono fattori che possono confondere, la predisposizione al flow rimane associata a un rischio significativamente ridotto di depressione e ansia» spiega Laura Wesseldijk, coautrice dello studio. Questo tipo di esperienza, insomma, sembra avere un ruolo protettivo sulla salute, anche se per capire davvero in che modo avvenga questo beneficio saranno necessarie ulteriori ricerche. Una possibile ipotesi è che, quando ci si trova in un'esperienza già di per sé molto gratificante, tale da farci perdere per qualche attimo il senso del tempo e del "fuori", si azzerino momentaneamente le preoccupazioni e i pensieri intrusivi che possono nuocere alla salute..
Autore
Focus.it

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