Che cosa è una infezione polimicrobica che ha colpito il Papa: cause, sintomi e terapia

  • Postato il 17 febbraio 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

I toni sono tranquillizzanti, ma dal bollettino medico diramato dalla sala stampa della Santa Sede sulle condizioni di Papa Francesco emergono alcuni elementi che destano un po’ di ansia. Si parla di infezione polimicrobica delle vie respiratorie, una condizione clinica che ha portato a un’ulteriore modifica della terapia.

Che cos’è
Siamo di fronte a una malattia causata dalla compresenza di due o più microrganismi patogeni nel tratto respiratorio, come batteri, virus e funghi. La contemporaneità di più germi produce una maggiore virulenza rendendo la situazione particolarmente complessa dal punto di vista della diagnosi e per l’individuazione di una terapia efficace.

Cause
“Il quadro clinico è sicuramente delicato se consideriamo che Papa Francesco ha 88 anni. Un possibile sistema immunitario debole lo rende più fragile – spiega a Ilfattoquotidiano.it il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore sanitario d’Azienda dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio – e questo è il principale problema. Purtroppo un’infezione polimicrobica delle vie respiratorie ha un tasso di mortalità che va dal 20 al 50%. Lo stiamo osservando in generale anche in questo periodo in cui si sta verificando una recrudescenza di polmoniti – in genere di origine batterica – facilitate dalla presenza di virus come quello respiratorio sinciziale”. Le infezioni polimicrobiche delle vie respiratorie sono infatti spesso associate a polmoniti, broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) con frequenti riacutizzazioni infettive, infezioni virali (come influenza e Covid-19) che possono predisporre a sovrainfezioni batteriche. La presenza di altre malattie nei pazienti colpiti rappresenta sicuramente uno dei più seri fattori di rischio. Pensiamo per esempio ai pazienti oncologici, trapiantati o con Hiv.

I sintomi e la difficoltà della diagnosi
“I sintomi di un’infezione polimicrobica delle vie respiratorie possono essere di vario tipo – continua Pregliasco – a seconda della gravità e dei microrganismi coinvolti. Si va da una febbre persistente o ricorrente alla tosse produttiva con espettorato purulento; difficoltà respiratoria, fino a dolore toracico, sensazione di debolezza; respiro sibilante o rantoli polmonari. In questi casi va monitorata costantemente la situazione attraverso test e attività di laboratorio per individuare i patogeni coinvolti: si eseguono tamponi nasofaringei, colture di espettorato, lavaggio broncoalveolare; ma anche tecniche di biologia molecolare per individuare virus e batteri resistenti agli antibiotici. Non solo, si ricorre anche a radiografia del torace e a una Tac polmonare per identificare lesioni polmonari. E ancora: emocolture e biomarcatori infiammatori per verificare una possibile presenza di sepsi o infezioni sistemiche”.

La terapia
Il primo passo per la terapia è l’impiego di “antibiotici a largo spettro e poi sulla base dei risultati ottenuti delle colture si passa a una terapia più mirata – continua l’esperto – Il problema è che a volte non c’è tempo di fare prima le analisi e di aspettare. Il quadro clinico, come detto prima, è complicato dalla presenza di virus che vanno trattati in modo differente. Ma sul piano degli antivirali e antifungini non siamo messi benissimo”. Per cui “si cerca di agire anche sul sistema immunitario tentando di rafforzarlo con una terapia cortisonica che ha però le sue controindicazioni; si cerca anche di ridurre la sintomatologia, che può tendere ad aggravarsi – conclude Pregliasco – ricorrendo a terapia endovenosa o, in caso di grave insufficienza respiratoria, a un supporto ventilatorio e al drenaggio delle secrezioni con una fisioterapia respiratoria o broncoscopia”.

L'articolo Che cosa è una infezione polimicrobica che ha colpito il Papa: cause, sintomi e terapia proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti