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Charlie Kirk, Marco Rizzo inchioda la sinistra: "Qui in Italia hanno dato un ordine"

  • Postato il 11 settembre 2025
  • Di Libero Quotidiano
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Charlie Kirk, Marco Rizzo inchioda la sinistra: "Qui in Italia hanno dato un ordine"

L'omicidio politico di Charlie Kirk, 31enne celebre attivista e polemista "trumpiano" freddato con un colpo di fucile alla gola durante un dibattito pubblico alla Utah Valley Unversity ha sconvolto gli Stati Uniti e il mondo intero, scatenando polemiche infinite. 

Da parte della sinistra intellettuale e parlamentare, infatti, la notizia è stata accolta con freddezza o indifferenza. E in alcuni casi isolati ma eclatanti addirittura con una certa nonchalance, lasciando passare il concetto che Kirk, in quanto conservatore e fustigatore delle derive woke, in qualche misura si sia cercato (se non meritato) la sua tragica fine. 

 

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Su Instagram è Marco Rizzo, storico comunista di casa nostra e fondatore di Democrazia Sovrana Popolare, a denunciare la vergogna dei progressisti americani e italiani. "Hanno dato un ordine - esordisce in un breve ma incisivo video -: l'uccisione di Charlie Kirk nel mainstream non viene fatta girare, perché la colpa di Charlie Kirk era di parlare ai giovani, un giovane che parla ai giovani".

 

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"Questa sarebbe la democrazia dei democratici in America? Bella democrazia - conclude Rizzo -. Qua in Italia ne parlano poco perché hanno dato un ordine. Onore a Charlie Kirk, martire per la libertà". Quella dell'ex esponente dei Comunisti italiani è, da sinistra, la forse la risposta migliore a chi da ore sta commentando in maniera indecente il dramma di Kirk. 

Qualche esempio. Roberto Saviano sostiene che l'assassinio "rischia di diventare, per Trump, l’‘incendio del Reichstag del 1933’: non solo la fine di una vita, ma la miccia per una trasformazione radicale dell’equilibrio politico e sociale". Definisce il 31enne "un provocatore" che "provocava attraverso il dialogo" e pur ammettendo blandamente che "le parole sono parole e la violenza è violenza", aggiungendo che "pensare che il suo assassinio possa proteggere dalla propaganda o dalla manipolazione che lui stesso diffondeva è un errore", si lancia poi nel paragone tra Trump e Hitler, che sfruttò l'incendio del Reichstag "per proclamare lo stato di emergenza, sospendere diritti fondamentali e mettere a tacere gli oppositori politici".

 

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Ancora più sconcertanti le parole di Piergiorgio Odifreddi, in collegamento con L'aria che tira su La7, secondo cui "sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante di MAGA sono due cose molto diverse perché Martin Luther King predicava la pace e invece MAGA e Trump...", per poi concludere con un "Chi semina vento raccoglie tempesta" che sconvolge anche David Parenzo. Prima di lui c'era stato Alan Friedman: "Charlie Kirk, il propagandista MAGA ucciso ieri, era un amico di Trump. Sostenne la violenza del 6 gennaio 2021. Disse che le donne nere non avevano diritto al lavoro, che i gay andavano uccisi, e fece propaganda pro-Putin. La violenza in America cresce grazie a gente come lui". Parole quasi giustificazioniste, un post vergognoso che il giornalista americano ha poi rimosso. Troppo tardi.

 

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Autore
Libero Quotidiano

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