Charlie Kirk, inquirenti a caccia di motivazioni del killer: cosa sappiamo

  • Postato il 15 settembre 2025
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Charlie Kirk, inquirenti a caccia di motivazioni del killer: cosa sappiamo

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Roma, 15 set. (askanews) – Cinque giorni dopo l’omicidio del noto attivista conservatore Charlie Kirk, avvenuto durante un evento universitario nello Utah, le autorità americane stanno ancora cercando di chiarire cosa abbia spinto Tyler Robinson, 22 anni, ad aprire il fuoco davanti a migliaia di studenti. L’indagine punta ora a ricostruire non solo la traiettoria politica e personale del sospettato, ma anche il contesto ideologico e culturale in cui avrebbe maturato il gesto.

Secondo quanto dichiarato dal governatore dello Utah, Spencer Cox, in più interviste rilasciate a CNN e NBC, tra le ipotesi considerate dagli investigatori ci sarebbe una relazione sentimentale con un coinquilino transgender, che potrebbe aver avuto un ruolo emotivo nella vicenda. Allo stesso tempo, Cox ha dichiarato che Robinson avrebbe abbracciato una visione politica marcatamente di sinistra, in netto contrasto con quella della sua famiglia conservatrice, e che avrebbe espresso critiche esplicite nei confronti di Kirk nei giorni precedenti all’attacco.

“Non possiamo ancora dire con certezza quale sia stato il movente,” ha dichiarato Cox. “Stiamo valutando tutte le possibilità. Ma ci sono indizi di una radicalizzazione recente, alimentata da ambienti online estremi.”

L’OMICIDIO DAVANTI A 3000 STUDENTI

L’omicidio si è consumato mercoledì scorso, durante un evento al Utah Valley University, dove Charlie Kirk, 31 anni, fondatore di Turning Point USA e figura di riferimento della destra americana giovanile, stava rispondendo a una domanda sul tema delle sparatorie di massa e della comunità transgender. All’improvviso, un colpo di fucile ha colpito Kirk, uccidendolo davanti a una platea di circa 3.000 studenti. Il killer ha usato un fucile da caccia calibro 30 con otturatore ad alta potenza.

Il sospettato è stato arrestato 33 ore dopo, al termine di una caccia all’uomo che ha coinvolto agenzie federali e forze dell’ordine locali. A riconoscerlo è stato il padre, che lo ha visto nelle immagini diffuse dall’FBI. Dopo averlo convinto a parlare con un pastore, le autorità sono state allertate e hanno proceduto all’arresto.

I DETTAGLI INQUIETANTI

La scena del crimine ha rivelato elementi inquietanti. Accanto al fucile, avvolto in un asciugamano e nascosto tra dei cespugli vicino al luogo dell’attacco, la polizia ha trovato bossoli incisi con frasi provocatorie: “Hey fascist! CATCH!” (un provocatorio “Ehi fascista! Prendi!”), riferimenti a videogiochi come Helldivers 2, e messaggi ambigui legati alla cultura dei meme. Tra questi, anche una frase ironica: “If you read this, you are gay LMAO” (traducibile in “Se stai leggendo questo, sei gay LOL).

Secondo quanto riportato da The New York Times e confermato da fonti investigative a CNN, Robinson avrebbe pianificato l’attacco nei dettagli, parlando in chat private su Discord della preparazione dell’arma, dell’incisione dei proiettili, e lasciando anche un presunto biglietto di addio, ancora al vaglio degli inquirenti. In uno scambio di messaggi, avrebbe persino scherzato dicendo che il responsabile era un suo “doppelgänger”, un sosia.

IL GIOVANE KILLER ISOLATO E IMMERSO IN “OSCURI SPAZI” ONLINE

Il governatore Cox ha aggiunto che, secondo amici e familiari, Robinson si era sempre più isolato, immergendosi in spazi online “oscuri” e frequentando ambienti in cui proliferano estremismi ideologici e culture del trolling.

Da quando è stato arrestato, Tyler Robinson è detenuto senza possibilità di cauzione nel carcere della contea di Utah. È accusato di omicidio aggravato, uso di arma da fuoco per causare gravi lesioni e ostruzione della giustizia. Secondo il portavoce dello sceriffo, Ray Ormond, il giovane si trova in un’unità di custodia speciale sotto sorveglianza rafforzata, ma non ha mostrato segni di intenti suicidi. Sarà sottoposto a una valutazione psichiatrica nei prossimi giorni.

Secondo fonti citate da CNN, il sospettato (domani l’incriminazione) Robinson avrebbe parlato brevemente con le autorità al momento dell’arresto, ma si è rifiutato di collaborare ulteriormente dopo aver assunto un avvocato.

L’EREDITA’

Nel frattempo, l’intero paese continua a elaborare lo shock per la morte di una delle figure più controverse ma influenti della destra americana. Kirk, che ha fondato Turning Point USA a soli 18 anni, si era costruito una carriera nell’attivismo conservatore, con tour nei campus universitari, un popolare podcast e una vicinanza dichiarata all’ex presidente Donald Trump.

Sua moglie, Erika Kirk, è apparsa pubblicamente per la prima volta venerdì scorso. Con toni molto emozionali, ha promesso di proseguire il lavoro del marito: il podcast continuerà, i tour saranno intensificati e il raduno annuale Americafest si terrà regolarmente a dicembre.

“Avete acceso un fuoco in questa moglie. Le mie lacrime diventeranno un grido di battaglia,” ha detto in un video pubblicato su YouTube. In una foto condivisa su Instagram, Erika è ritratta mentre tiene la mano del marito nella bara aperta.

Migliaia di persone hanno partecipato a veglie e cerimonie commemorative in diversi stati, tra cui Utah, New York, Florida, Virginia e North Dakota. Molti dei presenti erano studenti universitari, testimonianza della base giovanile di Kirk.

In decine di città sono comparsi striscioni e cartelli con scritte come “We are Charlie” e “Good men must die, but death can’t kill their names” . In Arizona, lo State Farm Stadium si sta preparando ad ospitare, il 21 settembre, un grande evento pubblico in memoria di Kirk, a cui è atteso anche il presidente Donald Trump. Il vicepresidente J D Vance ha fatto sapere che sarà l’host di una puntata del podcast di Kirk, oggi, dalla Casa Bianca.

Tyler Robinson comparirà in tribunale domani 17 settembre a Provo, quando saranno formalizzate le accuse. Nel frattempo, la comunità universitaria dello Utah cerca di tornare alla normalità. Le lezioni riprenderanno mercoledì, una settimana esatta dopo la tragedia. L’università ha garantito assistenza psicologica per tutti gli studenti coinvolti.

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