Charles Leclerc riporta in strada la leggendaria Ferrari 275 GTB

  • Postato il 25 giugno 2025
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  • Di Virgilio.it
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Vedere una Ferrari 275 GTB Serie I del 1965 in azione costituisce già un evento. Oggetto da collezione, raro, prezioso, capace di ipnotizzare chiunque abbia un minimo di sangue a base di ottani. Ma vederla in “promenade” lungo le vie di Monte Carlo — e scoprire Charles Leclerc al volante— trasforma la scena in qualcosa di irripetibile.

Monte Carlo si ferma

Il video è rimbalzato ovunque nel giro di poche ore: lui, il monegasco più famoso della Formula 1, al volante di una signora d’altri tempi, verde scuro come il muschio dopo la pioggia, che fila silenziosa tra palazzi, yacht e turisti. E tanto è sufficiente per far tremare i polsi a qualsiasi appassionato.

Perché non si tratta di una supercar moderna da centinaia di cavalli e aerodinamica estrema. È, invece, una belva vintage con sangue blu. Una Ferrari 275 GTB Serie I del 1965, realizzata in appena 200 esemplari. Carrozzeria firmata Pininfarina, anima scolpita dal V12 Colombo da 3.3 litri. Da far vibrare l’aria anche da ferma. 280 cavalli, trazione posteriore e — udite udite — la prima Ferrari stradale dotata di cambio a 5 marce e sospensioni posteriori indipendenti. Ma quale “vecchia gloria”: è una pioniera mascherata da diva.

E Leclerc lo sa. Oltre a essere cresciuto sui circuiti, entra fin da subito in profonda connessione con le macchine stradali. Qualche anno fa, nel 2021, l’aveva già guidata sulla pista di Fiorano, tirata a lucido dopo un restauro. Stavolta, però, è diverso. Stavolta casco e box non li vede nemmeno in cartolina. Domina suprema la città dove è nato, libera un gioiello a cui è, evidentemente, legato.

Precisiamolo: la 275 GTB va al di là dell’estetica, comunque notevole. Viaggia spedita. Alla 24 Ore di Le Mans del 1965, la versione Competizione salì sul podio dietro due 250 LM ufficiali. Un attestato di valore tecnico. Mettersi al volante impone una certa maestria, che nessun conto in banca, per quanto ricco sia, può compensare. O hai la stoffa o ti conviene lasciar perdere.

Verde muschio, colore nobile

Il colore verde scuro, poi, fa la sua figura. In un mondo pieno di Ferrari rosse — perché rosso fa subito “Ferrari” — questa tinta profonda e sofisticata ha un fascino a sé. Invece di gridare ai quattro venti di valere, ammicca ai palati fini. E nel caso di Leclerc, la 275 GTB va a incastonarsi in un garage che definire “di lusso” è riduttivo. Oltre a questa opera magna, Charles può contare su una Daytona SP3, una SF90 XX Stradale, una 812 Competizione Aperta, una Purosangue e una 488 Pista Spider. Un autoritratto con la carrozzeria lucida: la velocità come religione, all’insegna del gusto e della storia.

La tecnica moderna incontra il fascino del passato. Il cronometro si ferma, e per un attimo resta solo il suono del motore, il profumo della benzina e la strada da percorrere. Monte Carlo, con le sue curve strette e i suoi riflessi da cartolina, è forse il palcoscenico perfetto per questo incontro tra epoche. Ed è giusto che a orchestrarlo sia Leclerc, figlio di questa terra e simbolo di una Ferrari “avantgarde”, senza voltare le spalle alle origini.

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Virgilio.it

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