Charles Kirk fa tremare l’America, a Gaza si muore, in Italia si litiga sul nulla: lo scenario

  • Postato il 13 settembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Voi capite che se sul proiettile che ha ucciso Charles Kirk è scritto “bella ciao” e sui bossoli inutilizzati appare questo insegnamento “Fascista, prenditi questa” siamo in presenza di un killer che ha fatto della violenza il suo credo.

Purtroppo nel mondo in cui viviamo la ferocia dilaga e si allarga. Che cosa succederà adesso in America? Si cercherà la vendetta, si andranno a scovare i nemici che hanno un credo diverso e si tenterà di farli fuori.

Mi domando: che cosa c’è di eroico  e di rivoluzionario in un assassinio come quello che ha eliminato Charles Kirk? È vero: aveva idee diverse dalle tue, sognava un Paese che probabilmente non fosse quello attuale. Ma siamo nel campo dell’ideologia, ognuno è libero di pensarla come gli pare.

Perché è stato ucciso Charles Kirk?

Charles Kirk fa tremare l’America, a Gaza si muore, in Italia si litiga sul nulla: lo scenario, nella foto Charlie Kirk e Donald Trump
Charles Kirk fa tremare l’America, a Gaza si muore, in Italia si litiga sul nulla: lo scenario – Blitz Quotidiano.it (foto ANSA)


Si può uccidere in presenza di una tale dissonanza? La risposta è una sola: no! Invece, il terrore dilaga, l’avversario politico diventa un nemico che si deve eliminare perchè ti fa ombra.

Allora, è evidente che nell’universo che ci circonda qualcosa deve cambiare immediatamente. A cominciare dai giovani, addirittura dai fanciulli che frequentano le prime classi.

La distinzione che divide la gente non può essere considerata un’eresia, un’assurdità che non può trovare posto ovunque tu viva. La violenza chiama altra violenza e in questo modo dove va a finire la civiltà che riteniamo di aver creato?

Nella striscia di Gaza 450 mila bambini rischiano di morire di fame, ma neanche questo commuove chi deve far entrare gli aiuti umanitari. Hamas non è da meno in quanto a crudeltà e lo dimostra quel che è avvenuto in Israele quel famoso sette ottobre quando ebbe inizio questo atroce conflitto.

Distinguiamo i popoli da chi li guida

Gli ebrei sono cattivi, i palestinesi pure. Non è così, perché bisogna distinguere coloro che l’odio lo seminano e quanti debbono subirlo senza poter far nulla. Succubi e basta. Pensate: persino il vecchio baffone, cioè Giuseppe Stalin sapeva distinguere i tedeschi dai nazisti. Vogliamo andare oltre e raggiungere un obiettivo ancora più crudele?

Dobbiamo cambiare, dunque. Anzi dimenticare un passato che non ci appartiene più. Bando alle nostalgie tutte italiane che riguardano il comunismo e il fascismo. Ora viviamo in un Paese che non ha più nulla  a che fare con quelle esperienze. Sono morte e sepolte e non si debbono far risorgere.

I primi a doverlo comprendere sono gli uomini e le donne che guidano l’Italia: il governo, i parlamentari, onorevoli e senatori senza differenza, gli alti dirigenti che seguono la loro scia.

Al contrario, ci si azzuffa, si dibatte con parole fuori posto, si arriva addirittura all’insulto e all’accusa di essere un “prezzolato da Israele”

Si cominci da subito a mutare percorso: alle porte ci sono le elezioni, si vota in sette regioni e la diaspora assume sempre aspetti più inquietanti. Vincere e battere l’avversario si può comprendere, è nel gioco della democrazia, ma non si deve oltrepassare il politically correct.

Avviene tutto questo nel nostro Paese e altrove? No, di certo se osserviamo gli ultimi avvenimenti che riguardano le due guerre. Da una parte le centinaia di droni che piovono dall’alto, dall’altra lo schieramento di forze (quarantamila soldati) che divengono le “sentinelle dell’est”. 

Nel mare che non è lontano da Gaza si aspetta un convoglio di navi che ha il solo scopo di portare aiuto a quella gente ridotta ai minimi termini. Ma non si sa se quelle imbarcazioni potranno raggiungere il loro obiettivo o fare marcia indietro perchè “è proibito” portare un pezzo di pane a chi rischia di andare all’altro mondo per mancanza di cibo.

Se non riusciamo noi ad essere più buoni facciamoci aiutare dall’intelligenza artificiale prendendo esempio da quanto è successo in Albania, dove il premier ha nominato “un ministro in gonnella” fantastico (si può dire) che risolva i problemi degli appalti pubblici.

È chiaro che stiamo sperando in un futuro diverso, ma la tecnologia dovrà aiutarci a capovolgere un mondo che rischia di andare all’incontrario. 

Facciamoci dare una mano dalle buone notizie, come ad esempio quella che nel nostro povero Mezzogiorno l’occupazione ha superato la soglia del cinquanta per cento; che l’opposizione (di cui si ha bisogno) raggiunga finalmente una unità che Elly Schlein e Giuseppe Conte debbono augurarsi; che Matteo Salvini la smetta ogni giorno di remare contro il governo di cui è parte essenziale.

O come il presidente della Lazio, Claudio Lotito,  il quale non avendo più una lira per comprare rinforzi, si rivolga ai tifosi che possono davvero diventare il dodicesimo giocatore in campo.

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Autore
Blitz

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