Champions League, luci e ombre nell’avvio delle italiane
- Postato il 2 ottobre 2025
- Di Panorama
- 3 Visualizzazioni


Tre vittorie e un pareggio, quello che la Juventus si è fatta imporre in extremis in casa del Villarreal. Apparentemente un buon bilancio nella seconda settimana della Champions League anche se, insieme alle luci, ci sono anche ombre sostanziali. E’ ovviamente presto per tirare qualsiasi conclusione, ma qualche indicazione si può già ricavare dai primi 180 minuti della più grande competizione europea.
Se la prima fase si completasse oggi, avremmo una squadra qualificata direttamente agli ottavi di finale (Inter) e tre costrette a passare dai playoff (Napoli, Juventus e Atalanta). E’ uno scenario destinato a modificarsi con il passare delle giornate e la sensazione è che non sarà in meglio. L’Inter di Chivu, ad esempio, ha approcciato con grande sicurezza e maturità la Champions League post trauma della finale di Monaco di Berlino, ma il calendario dei nerazzurri è talmente asimmetrico e spaccato in due che i punti presi adesso assomigliano a fieno messo in cascina per i momenti peggiore da novembre in poi.
Inter, mentalità europea e alcune somiglianze con Inzaghi
Fatta la tara alla qualità delle avversarie, però, va detto che l’Inter ha confermato in questo avvio di stagione europea una caratteristiche l’ha accompagnata in tutta l’ultima campagna fino ai quarti di finale: la solidità difensiva. Insieme all’Arsenal è l’unica squadra a non aver ancora incassato gol, facendo meglio in Europa che in campionato esattamente come accadeva nello scorso autunno con Inzaghi. E’ come se in Champions League si rialzasse il livello d’attenzione del gruppo. Serviranno controprove quando le salite si faranno più dure (Atletico Madrid, Arsenal, Liverpool e Borussia Dortmund), ma questo è il bilancio iniziale nerazzurro.
Al contrario, il Napoli di Antonio Conte sembra faticare in questo suo apprendistato internazionale. La sconfitta di Manchester era stata condizionata dalla precoce inferiorità numerica, ma i risultati successivi del City dicono che Guardiola non ha ancora quell’armata invincibile cui si è abituato e, dunque, anche la sofferenza pura dei partenopei all’Etihad non è detto sia solo una buona notizia. Con lo Sporting Lisbona è arrivata la vittoria che serviva, ma anche qualche segnale preoccupante di fragilità. Può essere legato solo alla piccola emergenza infortuni, oppure dipendere dallo scotto da pagare al noviziato: in ogni caso urge cambiare marcia.
Juventus e Atalanta, quante ombre nell’avvio europeo
L’allarme suona in casa Juventus e non è tanto una questione di classifica. C’è tutto il tempo per rimediare all’avvio con il freno a mano tirato (2 punti in 2 partite), meno per Tudor per cercare di intervenire sui difetti di fabbricazione di una squadra che commette sempre gli stessi errori, oltre a mostrare gli stessi pregi. C’è un problema di qualità evidente che si riverbera anche nei numeri: con Thiago Motta prima e con il croato poi, i bianconeri hanno disputato 12 partite di Champions League vincendone solo 4. Troppo poco per non significare qualcosa.
Il terzo impegno sarà quasi proibitivo, al Bernabeu contro il Real Madrid. Poi ci sarà lo Sporting Lisbona a Torino e sarà quasi uno spareggio anticipato: guai a bucarlo con superficialità. Per chiudere l’Atalanta che Juric sta provando a rimettere in carreggiata dopo un avvio difficile. I rientri di Lookman ed Ederson aiutano, ma bisogna dimenticarsi la dimensione europea della Dea di Gasperini, che era alla fine di un ciclo e aveva molte più certezze di quella di oggi. La fortuna dei bergamaschi è un calendario non terribile per puntare almeno ai playoff.