Champions, le pagelle: Inzaghi e Donnarumma, l’Italia da esportazione. Che delusione il Real, le star e Dibu
- Postato il 17 aprile 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Nessuna sorpresa, ma molta sofferenza nel ritorno dei quarti di Champions: paradossalmente, la meno travagliata è stata quella del Bernabeu, dove il Real si è inchinato di fronte alla superiorità dell’Arsenal. I campioni in carica salutano ai quarti e ora il tormentone è il destino di Carlo Ancelotti: resterà fino al termine della stagione, o ci sarà una “florentinata”, nonostante il duello con il Barcellona nella Liga e la finale di Copa del Rey, in programma proprio contro la squadra blaugrana il 26 aprile? Il Clàsico eterno è una dannazione e narrazione. Considerazione d’obbligo: le prime quattro d’Europa sono i campioni di Francia, le squadre in testa a Liga e Serie A, la seconda della Premier. Livello altissimo, la Champions premia la qualità.
IN – LO SPETTACOLO È DEI GUNNERS
8,5 ARSENAL
Digerisce il rigore fallito da Saka all’alba del match, controlla la spinta velleitaria del Real, sbanca il Bernabeu con i gol del redivivo Saka e di Martinelli nel recupero. I Gunners tornano in semifinale dopo 16 anni. Era la squadra di Wenger. Oggi è quella di un allenatore spagnolo tosto e bravo: Mikel Arteta. Il duello contro il Psg sarà un inno alla bellezza del calcio.
8 INTER
Ritrova la semifinale europeo dopo due stagioni, in cima a un match di ritorno contro il Bayern Monaco aperto fino al 96’: il 2-2 spalanca le porte alla doppia sfida contro il Barcellona guidato dal tedesco Flick. L’Inter è la migliore squadra italiana ed è giusto che sia tra le prime quattro d’Europa. Una menzione per Simone Inzaghi: a Milano ha completato il processo di crescita ed è diventato un fior di allenatore. Giù il cappello.
8 LAUTARO MARTINEZ
Il gol dell’1-1 ammutolisce il Bayern che aveva trovato il vantaggio con un guizzo del solito Kane. Capitano vero, giocatore di altissimo livello, uomo di spessore come dimostra la storia della disponibilità a saldare il conto non pagato da un cliente in fuga da un ristorante gestito da ragazzi autistici e con altre problematiche.
8 DONNARUMMA
Il Psg vola in semifinale grazie alle parate del portiere italiano. L’aria dell’Inghilterra, dove la Nazionale di Roberto Mancini conquistò il titolo europeo nel 2021 grazie ai suoi acuti nella lotteria dei rigori, esalta Gigio, ora celebrato anche in Francia.
7 CHI LASCIA LA CHAMPIONS
L’immagine della coppia allo stadio del Borussia che si abbraccia, lui con la maglia del Barcellona, lei con quella giallonera della squadra tedesca, è uno spot di quello che dovrebbe essere il calcio e, purtroppo, spesso non è. Stesso voto a Aston Villa e Borussia Dortmund: salutano la Champions a testa altissima.
OUT – ANCELOTTI PENSA GIA’ AL BRASILE?
5 SAKA
Non si azzarda un colpo difficile contro un portiere di statura mondiale come Courtois: il rigore mancato, con il gesto del cucchiaio, poteva costare caro all’Arsenal. Il giocatore inglese si riscatta con l’eleganza del gol dell’1-0, ma lo svarione dal dischetto rimane.
5 MARTINEZ
L’errore del portiere argentino lancia in apertura di match il Psg. L’Aston Villa ribalterà lo 0-2 vincendo 3-2, ma l’uscita maldestra di Martinez è probabilmente l’episodio decisivo della partita di Birmingham.
4 LA FEDERAZIONE BRASILIANA
Se sarà confermato quanto rivelato da Marca, ovvero la presenza di un emissario per parlare con Ancelotti, siamo al trionfo del cattivo gusto. Lo stile e il buon senso non sono optional.
4 L’EGOISMO DELLE STAR
Barcola e Mbappé hanno un problema: intendono spesso il calcio come uno sport individuale e non di squadra. L’attaccante del Psg rischia di combinarla grossa contro l’Aston Villa. Mbappé è l’immagine del crollo del Real.
4 REAL
Non si può vincere la Champions ogni anno, ma è il modo in cui il Real saluta il torneo che colpisce: la doppia sfida contro l’Arsenal finisce 5-1 per i Gunners. Non si vive solo di grandi imprese e di miracoli: il calcio ha una sua logica e si paga tutto, dagli infortuni agli errori sul mercato, presunzione compresa.
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