Cgil Savona denuncia: “Dal 2027 per andare in pensione serviranno 43 anni e 1 mese di contributi, dati Inps confermano bugie governo”

  • Postato il 13 agosto 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 1 Visualizzazioni
Andrea Pasa Cgil

Savona. Dal 1° gennaio 2027 per andare in pensione serviranno 43 anni e 1 mese di contributi (42 e 1 mese per le donne). “Altro che superamento della legge Fornero: l’età pensionabile continua ad aumentare” affermano Andrea Pasa, segretario generale CGIL Savona, e Fausto Dabove, segretario generale SPI-CGIL Savona. “Oggi si va in pensione più tardi e con assegni più bassi. Il rischio, soprattutto in territori come la nostra provincia, è un’emergenza sociale legata a pensioni inadeguate”.

I due sindacalisti ricordano che, nonostante le promesse di un superamento della riforma Monti-Fornero e della pensione anticipata con 41 anni di contributi, “i dati dell’Osservatorio Inps dimostrano un calo drastico delle pensioni anticipate e un aumento dell’età pensionabile”. Negli ultimi anni i coefficienti di trasformazione sono diminuiti, con una riduzione progressiva degli importi.

“Il governo – proseguono – aveva assicurato che dal 2027 non ci sarebbe stato alcun incremento dovuto all’aumento dell’aspettativa di vita, ma a oggi il provvedimento per sterilizzare l’automatismo non è stato emanato“. Secondo la CGIL, l’aumento di tre mesi porterebbe la pensione di vecchiaia a 67 anni e 3 mesi, “uno dei requisiti più alti in Europa, con pesanti ricadute anche per chi ha già lasciato il lavoro”. Il sindacato denuncia il rischio di oltre 40.000 nuovi esodati.

Per Pasa e Dabove, “le forme di flessibilità in uscita sono state ridotte, ‘Opzione donna’ è stata cancellata e nei settori più gravosi il diritto alla pensione si allontana”. Le donne, con carriere discontinue e salari più bassi, subiscono un divario pensionistico di genere già oggi molto marcato.

In Liguria, secondo l’elaborazione dell’Ufficio Economico CGIL Liguria sui dati Inps del 1° semestre 2025, sono state liquidate 11.052 pensioni, in calo del -13,3% rispetto al 2024. Per gli uomini il calo è stato del -14,72% (4.975 pensioni), per le donne del -12,16% (6.077 pensioni). Il gender gap nell’importo medio è di 427,61 euro, pari al 28,3%.

“Rinviare ancora l’età pensionabile è socialmente insostenibile” sostengono. “Serve una vera riforma previdenziale, costruita attraverso il confronto, a partire dai giovani e da una pensione di garanzia per chi ha carriere frammentate e precarie”.

I sindacalisti sottolineano che “l’adeguamento automatico all’aspettativa di vita, introdotto nel 2010 dal centrodestra e non dalla legge Fornero, penalizza i lavoratori italiani, che subiscono un doppio svantaggio: età pensionabile in aumento e assegni più bassi”. Secondo la CGIL, i pensionati soffrono di un adeguamento parziale al costo della vita e di una pressione fiscale crescente.

“Il versamento discontinuo dei contributi, legato alla precarietà che nella provincia di Savona riguarda oltre il 90% dei nuovi contratti, rischia di compromettere le pensioni future e l’intero sistema previdenziale” aggiungono. “Serve un cambio di rotta con riforme strutturali che garantiscano equità, dignità e certezze, contrastando anche l’evasione fiscale e contributiva”.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti