Cesare Cremonini (ri)conquista San Siro: tre anni dopo, è nuovo trionfo

  • Postato il 16 giugno 2025
  • Di Panorama
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Sono tante le ragioni per cui Cesare Cremonini è una piacevole eccezione nella scena musicale italiana di oggi. Se parliamo di concerti c’è un fattore che lo differenzia nettamente da tutti gli altri, un scelta stilistica controcorrente che è andata in scena a San Siro davanti a sessantamila fan per la prima tappa del tour sold out negli stadi.

In questo tempo di concerti che non sono altro che una trita e ritrita raccolta di singoli messi in fila su un palco, suonare otto brani dell’ultimo disco è decisamente un atto rivoluzionario. In tutto sono ventisette le canzoni dello show. Un concerto dove tutto quello che si sente è tutto suonato, senza spiacevoli trucchetti o messe in scena. Imponente la coreografia, che prevede un enorme pianoforte ghiacciato e poi immagini spettacolari di deserti e ghiacciai.

Si parte forte con Alaska Baby, seguita da Padre Madre e Il Comico (sai che risate). Tutto il resto è una cavalcata in una carriera costellata da hit e grandi canzoni, lampi di pop intelligente e richiami alla sua storia più lontana. Nell’ultima parte del concerto ricompaiono infatti 50 Special e Un giorno migliore i due pezzi che hanno fatto la fortuna dei Lunapop.

«Viaggeremo insieme nei posti dove sono stato. Non voglio tornarci più da solo. Voglio tornarci con voi città dopo città, deserto dopo deserto. Tutto quello che ho fatto è diventata musica, liberazione, calore perché è incredibile quello che si può fare con il dolore, che si può fare con l’amore» dice dal palco mentre una dopo l’altra scorrono La nuova stella di Broadway, Ragazze facili, Mondo, Greygoose, Figlio di un re e San Luca con la presenza di Luca Carboni sul palco mentre alle spalle, sui megaschermi, compaiono i portici di Bologna.

Un concerto trionfale che ancora una volta ha messo in evidenza come per tenere per due ore e mezza la folla di San Siro ci vogliono innanzitutto le canzoni, quelle buone, che arrivano dritte al cuore e alle orecchie e poi un’abilità innata che non si impara da nessuna parte: sapere stare in scena, con il piglio e il carisma che rende credibile tutto quello che si fa su un palco. In quest’arte Cremonini ha pochi rivali.

Autore
Panorama

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