Centri immunotrasfusionali, Giordano (M5s): “Accorpamento in contrasto con le direttive ministeriali”
- Postato il 18 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Genova, 18 febbraio 2025 – “Un accorpamento dei centri immunotrasfusionali della città metropolitana di Genova in un’unica sede operativa comporterebbe enormi rischi causati dal prolungamento dei processi legati alle procedure esecutive: dai prelievi all’invio delle provette con autoveicoli (che costano e non sempre sono disponibili); dai tempi di refertazione all’ennesimo trasporto delle sacche da trasfondere ai pazienti che, nel frattempo, rischiano in primis nella lunga ed estenuante attesa”.
Così, il capogruppo del M5S Stefano Giordano a margine dell’interrogazione illustrata in Aula per sapere se corrisponde al vero la volontà della Regione di accorpare i centri trasfusionali della città metropolitana. “Attualmente, i centri sono attivi al Policlinico San Martino, al Galliera, al Villa Scassi e all’ospedale di Lavagna (ospedali di I° e 2° livello); un altro è presente al Gaslini. Nosocomi che rientrano peraltro in un livello organizzativo coerente con la complessità assistenziale dei casi da trattare. In termini di efficacia e di efficienza, sono essenziali per garantire le cure e la tutela della salute in tempi rapidi e senza ritardi e/o omissioni, così come previsto dal Decreto Ministeriale 70/2015”.
“La risposta dell’assessore competente fa temere che si voglia andare nella direzione dei tagli anziché degli investimenti per migliorare un servizio essenziale: riteniamo anzi che l’accorpamento, che privilegerà il San Martino a scapito degli altri nosocomi, non sia l’opzione giusta per la sanità metropolitana. Crediamo invece sia più opportuno investire maggiori risorse nei centri esistenti affinché possano garantire un servizio efficace. La Regione inizi a ragionare secondo i bisogni dei cittadini”.