Centri dialisi lucani a rischio
- Postato il 20 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Centri dialisi lucani a rischio

«I centri dialisi lucani sono a rischio», medici e pazienti scrivono alla Regione e ai prefetti: in ballo cure e occupazione. Dito puntato di Sm2 di Potenza e Policoro, contro i «tetti di spesa irrisori». Incognita per 60 dializzati.
«Una situazione di estrema criticità». La denuncia formale arriva in una nota congiunta, firmata da pazienti dializzati e dal personale dei Centri Sm2 di Potenza e Policoro, travolti dagli effetti della normativa inerente i tetti di spesa 2025/2026. Destinatari, tra gli altri, i vertici della Regione Basilicata, incluso il presidente Vito Bardi, l’assessore alla Sanità, Cosimo Latronico, e i Prefetti di Potenza e Matera. Il punto focale, secondo gli scriventi, riguarda «la mancata revisione dei budget» che «mette a rischio cure salvavita per circa 60 pazienti e la continuità lavorativa del personale. Si chiede un intervento immediato e un confronto urgente».
In ballo, chiaramente, c’è la tutela dei pazienti sottoposti ai cicli di cure nefrologiche ed emodialitiche, presso l’unico centro accreditato e convenzionato per l’erogazione di tali prestazioni in regione. In particolare, il personale sanitario ha lamentato «la grave situazione determinatasi a seguito dell’assegnazione dei budget prestazionali per il biennio 2025/2026 alla SM2 srl».
CENTRI DIALISI LUCANI: BUDGET IRRAGIONEVOLI PER RESIDENTI E NON RESIDENTI
Nella fattispecie, per i dializzati residenti nella Provincia di Potenza sono stati stanziati 740.939,5 euro, mentre per i non residenti appena 8.994. Addirittura peggio a Policoro dove, a fronte dei 100 mila euro per i dializzati residenti nella Provincia di Matera, per i non residenti spicca quota zero.
Tali budget, non sarebbero in grado di coprire le spese necessarie e, per questo, le prestazioni sanitarie corrono il rischio di non essere erogate in toto: «I tetti di spesa, assolutamente irrisori e irragionevoli, assegnati sono notevolmente inferiori alla spesa consuntivata e pagata dall’ASP negli anni 2022 e successivi, complessivamente per residenti e non residenti (euro 1.157.000 nel 2002 ed euro 1.037.565,12 nel 2024, nel 2025 si registrano prestazioni già erogate, solo parzialmente liquidate, per complessivi euro 1.111.401 di cui euro 134.618,93 per non residenti) e non consentono nè di continuare l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici necessari per garantire le terapie ne’ di liquidare regolarmente le competenze spettanti al personale dipendente medico, infermieristico ed amministrativo del Centro».
RICHIESTA DI VERIFICA DATI IGNORATA DALL’ASP
In sostanza, la problematica riguarda tanto i pazienti quanto il personale medico. In gioco vi è sia il mantenimento sia dei livelli assistenziali che di quelli occupazionali, entrambi senza garanzie: «La SM2 srl, con nota pec del 29 settembre scorso, a fronte dell’evidente discordanza dei dati utilizzati per il calcolo del budget 2025-2026 sia rispetto a quelli contenuti nella DGR n.473/2025 sia rispetto al dato consuntivo delle prestazioni rese in favore dell’ASP dalla SM2 srl nell’anno 2022 (per residenti e non residenti) ha segnalato all’ASP tali incongruenze chiedendo all’Azienda sanitaria di verificare i dati utilizzati per il calcolo dei tetti di spesa e di indicare sia le fonti dei diversi dati economici consuntivi riportati in atti che i motivi che hanno determinato la produzione di una sequela di dati economici discordanti tra di loro e dall’effettiva spesa fatturata dalla SM2 srl e liquidata dall’ASP nel 2022 (il dato consuntivo di spesa 2022 è fondamentale per la corretta determinazione del budget 2025 in quanto è stato assunto dalla Regione come principale parametro di calcolo del tetto di spesa dell’anno corrente)».
La richiesta, secondo gli scriventi, «non è stata riscontrata dall’ASP, nonostante sia stato evidenziato come le verifiche richieste costituiscano un presupposto indispensabile per verificare la regolarità dei budget assegnati e per la stipula dei contratti prestazionali tra l’ASM, l’ASP e la SM2 srl. A seguito di richiesta di intervento rivolta al Difensore Civico regionale e all’Ufficio Anticorruzione e Trasparenza dell’ASP da parte della SM2 srl e, nonostante gli stessi organi abbiamo, da diversi giorni, intimato all’ASP di garantire l’accesso agli atti alla SM2 srl, l’Azienda Sanitaria continua ad ignorare la richiesta».
CENTRI DIALISI LUCANI: APPELLO URGENTE PER RIVISITARE I TETTI DI SPESA
Al momento, sono circa 60 i pazienti dializzati, sia lucani che provenienti dalle regioni vicine. I quali, qualora il servizio venisse a mancare, incapperebbero sia nelle conseguenze logistiche che, soprattutto, in quelle sanitarie, trattandosi di prestazioni indifferibili e salvavita, da sottoporre in centri accreditati e contrattualizzati: «Non a caso, nella gran parte delle altre regioni italiane tali prestazioni, al pari di quelle di radioterapia, sono svincolate da irrisori budget di spesa annuali. Pertanto, i pazienti emodializzati e il personale medico e infermieristico in servizio presso la SM2 srl, chiedono un incontro urgente con le SS.LL. finalizzato a risolvere la questione relativa alla rivisitazione di irrisori tetti di spesa 2025-2026 irragionevolmente assegnati all’unico centro dialisi lucano convenzionato e contrattualizzato, senza escludere di poter intraprendere altre azioni di sensibilizzazione più incisive».