Centrale unica del 118 in Liguria, la Cgil savonese: “No alla riduzione del personale”

  • Postato il 10 agosto 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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118 savona

Savona. La Fip Cgil e la Cgil savonese rilancio le possibili ricadute negative per il territorio in merito alla Centrale unica del 118 in Liguria.

“Siamo molto preoccupati per il progetto che prevede la Centrale Unica del 118 in Liguria, specialmente per la drastica riduzione del personale prevista. L’idea di un’unica centrale, già prevista a livello ministeriale, non è il problema principale. La vera ansia riguarda i tagli significativi al personale che potrebbero compromettere la qualità del servizio, soprattutto nelle zone più isolate. Meno personale, meno efficacia e tempestività, più rischi”.

“Secondo i piani che ci ha presentato la Regione, il numero di operatori attivi nella nuova centrale unica sarà dimezzato. Attualmente, le cinque centrali del 118 in Liguria impiegano complessivamente 5 medici, 8 infermieri e 8 tecnici di giorno. Con la nuova centrale unica, il personale diurno sarà ridotto a 2 medici, 4 infermieri e 6 tecnici – aggiunge la rappresentanza sindacale -. Ancora più drastica la situazione notturna, dove l’organico passerebbe dagli attuali 5 medici, 8 infermieri e 5 tecnici (distribuiti nelle cinque centrali) a un solo medico, tre infermieri e 5 tecnici per tutta la Liguria”.

“Questo significa che di notte, in tutta la regione, ci sarà un solo medico a gestire le chiamate. Questi tagli sono particolarmente preoccupanti se si considera che ogni anno il 118 in Liguria gestisce oltre 270.000 chiamate, mentre il 118 di Savona gestisce circa 50.000 chiamate con uscita di ambulanza di cui 8500 accompagnate dall’uscita dell’automedica (che moltiplica ulteriormente le chiamate ricevute dalla centrale con conseguente aumento di impegno da parte degli operatori). Con metà del personale, si teme che la tempestività e l’efficacia del soccorso possano subire un duro colpo, mettendo a rischio soprattutto i cittadini delle aree più periferiche e vulnerabili”.

“Oltre ai tagli, c’è il timore per la sorte dei professionisti che hanno ricevuto una formazione specifica e costosa per lavorare nelle centrali del 118. Il loro spostamento ad altri incarichi potrebbe disperdere competenze preziose, acquisite in anni di lavoro. Questa mossa è un ulteriore passo verso un sistema sanitario più centralizzato e meno attento ai bisogni locali”.

“Si agisce con la riduzione della sanità pubblica, aprendo di fatto la strada a un aumento dei servizi privati, a scapito dei cittadini più fragili e delle comunità più piccole” concludono Fp Cgil e Cgil provinciale.

Autore
Il Vostro Giornale

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