Cellule staminali, dal Giappone arriva la prossima rivoluzione
- Postato il 8 luglio 2025
- Di Panorama
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Il Giappone è pronto a guidare una rivoluzione medica grazie alle cellule staminali pluripotenti indotte (iPS). A quasi vent’anni dalla scoperta del professor Shinya Yamanaka — che nel 2006 dimostrò come le cellule adulte potessero essere “riprogrammate” per tornare a uno stato embrionale — oggi nel Paese ci sono più di 60 trial clinici su terapie basate su cellule iPS, circa un terzo di quelli in corso nel mondo. Laboratori all’avanguardia e ospedali di nuova generazione, con incubatori pieni di tessuti cellulari, stanno gettando le basi per trattamenti capaci di riparare retine, muscoli cardiaci e neuroni. I primi risultati sono incoraggianti: recenti studi clinici mostrano segni di efficacia contro malattie come il Parkinson, la degenerazione maculare e le lesioni del midollo spinale. Nel 2014, Masayo Takahashi, pioniera nel campo, ha trapiantato fogli di cellule retiniche derivate da cellule iPS in una paziente settantenne affetta da degenerazione maculare. Dopo dieci anni, l’intervento ha impedito ulteriori perdite di vista, ma per rendere la terapia più accessibile, Takahashi e il suo team hanno cercato metodi meno invasivi e più scalabili, come l’uso di cellule da donatori e nuove tecniche di impianto. Un’altra frontiera promettente è quella della cornea: nel novembre scorso, Kohji Nishida dell’Università di Osaka ha riportato risultati positivi trapiantando cellule corneali derivate da iPS in quattro pazienti con gravi cicatrici corneali. Tre di loro hanno avuto miglioramenti visivi duraturi. La start-up Raymei, fondata da Nishida, punta ora ad avviare test su larga scala e ottenere l’approvazione entro tre anni.
La rigenerazione del tessuto nervoso resta una delle sfide più complesse. Jun Takahashi, direttore del Centro per la Ricerca sulle Cellule iPS dell’Università di Kyoto (CiRA) fondato da Yamanaka, sta guidando studi sul trapianto di cellule nervose per trattare il Parkinson. Se la via dei trapianti si dimostrasse sicura ed efficace, il Giappone potrebbe diventare il primo Paese a commercializzare una terapia a base di cellule iPS già entro un anno per questa malattia. Tuttavia, le sfide non mancano: i costi sono ancora elevati, servono trial clinici più ampi per dimostrare benefici concreti e restano questioni etiche e di sicurezza. Ma l’entusiasmo è forte, anche grazie a un processo di approvazione accelerato per la medicina rigenerativa. Il governo giapponese ha investito oltre 110 miliardi di yen (circa 760 milioni di dollari) in questa ricerca, a cui si aggiungono capitali privati di grandi biotech. Oggi, ospedali e cliniche stanno già preparando strutture di alta gamma per accogliere pazienti da tutto il mondo. Come ricorda a Nature Shigeto Shimmura, direttore della Fujita Health University Haneda Clinic, le aspettative sono altissime: “Stiamo finalmente capendo qual è il vero potenziale di queste cellule, ma anche i loro limiti”. Il Giappone, grazie alla spinta di scienziati visionari come Yamanaka e a un forte sostegno pubblico e privato, si candida così a diventare leader globale nel settore delle terapie cellulari rigenerative. Sarà davvero l’inizio di una nuova era per curare malattie fino a ieri considerate incurabili?