Celebrata nel santuario di Polsi la “Virgo Fidelis”, padrona dei Carabinieri

  • Postato il 22 novembre 2024
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Celebrata nel santuario di Polsi la “Virgo Fidelis”, padrona dei Carabinieri

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La celebrazione della Virgo Fidelis, patrona dei Carabinieri, si è celebrata ne Santuario della Madonna della Montagna di Polsi.

SAN LUCA (REGGIO CALABRIA)- Ai piedi dell’Aspromonte, nel cuore verde della Calabria, il Santuario della Madonna della Montagna di Polsi si è trasformato, ieri 21 settembre 2024, in un palcoscenico d’eccezione. Qui, dove la fede si intreccia con la storia e la natura, si è celebrata una giornata della “Virgo Fidelis”, Celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri. Una giornata che è andata oltre la semplice commemorazione. E’ stato con un atto di profondo rinnovamento. Un’affermazione di valori universali di legalità e anche di sensibilizzazione ambientale con iniziative legate alla Giornata Nazionale degli Alberi.

La scelta di Polsi, luogo carico di significati contrastanti, è stata una mossa audace e simbolica. Un luogo che, nel corso degli anni, è stato testimone di momenti di grande devozione e di ombre più oscure, con la celebrazione della “Virgo Fidelis” si rivela come un terreno fertile per seminare i semi della legalità e della speranza. «La nostra presenza a Polsi, in questo luogo di grande spiritualità e storia, testimonia l’impegno dello Stato nel riaffermare i principi di legalità e giustizia. Polsi non è solo un luogo di culto, ma un simbolo di rinascita per tutta la comunità calabrese». Ha evidenziato il generale di Corpo d’Armata, Andrea Rispoli.

UNA CERIMONIA SIMBOLO DI RINASCITA DEL SANTUARIO DI POLSI

La giornata è iniziata alle 10:30 con la solenne Santa Messa, officiata da Ser. Monsignor Fortunato Morrone, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, alla presenza dl Prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro, del Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, Comandante del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, del Generale di Brigata Cesario Totaro, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e del Colonnello Giovanni Misceo, Comandante della Regione Carabinieri Forestale “Calabria”.

Tante le autorità, civili, militari, religiose e della magistratura del distretto reggino presenti, insieme a rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’Arma, studenti dell’Istituto Comprensivo San Luca-Bovalino, e Carabinieri di ogni ordine e grado, in servizio e in congedo, con i loro familiari. La celebrazione della Virgo Fidelis, simbolo di fedeltà e sacrificio, richiama il valore fondante dell’Arma dei Carabinieri: la giustizia. Nel contesto di Polsi, questo messaggio acquista un significato ancora più forte, riaffermando l’impegno dello Stato e delle istituzioni nel portare luce e speranza nei luoghi che più ne hanno bisogno, restituendoli alla loro ordinaria destinazione d’uso.

IN OCCASIONE DELLA VIRGO FIDELIS, I CARABINIERI INSIEME AGLI STUDENTI HANNO PIANTATO A POLSI L’ALBERO DI LECCIO

A seguire, si è tenuta la cerimonia per la Giornata Nazionale degli Alberi, celebrata annualmente dall’Arma dei Carabinieri in tutto il Paese. Quest’anno, la scelta di Polsi come sede delle iniziative ambientali sottolinea la volontà di diffondere un messaggio positivo. Ma anche un messaggio di coinvolgimento della comunità locale, soprattutto delle giovani generazioni. Nel quadro del progetto “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, sono state messe a dimora nel Santuario una collezione di essenze forestali autoctone. Essenze che sono state prodotte dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Pieve Santo Stefano (Ar).

Particolarmente toccante è stato l’intervento degli studenti dell’Istituto Comprensivo San Luca-Bovalino. Gli studenti, accompagnati dagli insegnanti, hanno dato lettura di alcuni pensieri sulla valenza che assume l’ambiente nel vivere quotidiano e per le generazioni future. Successivamente, studenti e le autorità insieme, hanno contribuito simbolicamente a piantare un leccio. Non un semplice albero piantato ma l’affermazione del valore della natura come patrimonio collettivo e strumento di rinascita sociale e ambientale.

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