Cecilia Sala: “Il giorno prima del rilascio sono stata interrogata per 10 ore, incappucciata. Sono crollata, mi hanno dato un calmante”
- Postato il 19 gennaio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Durante gli interrogatori ero sempre incappucciata, con la faccia al muro. Il giorno prima del rilascio mi hanno fatto domande per 10 ore. Sono crollata, mi hanno dato una pasticca”: ospite da Fabio Fazio a Che Tempo che fa, Cecilia Sala ha raccontato i dettagli della sua prigionia in Iran, dove è stata detenuta in isolamento per 21 giorni nel carcere di Teheran. “Mi interrogava sempre la stessa persona in perfetto inglese e capivo che conosceva molto bene l’Italia” ha raccontato la giornalista, fornendo un particolare in tal senso: “Questa persona mi ha chiesto se preferivo l’impasto della pizza romana o napoletana, questa è una cosa che solo chi ha familiarità con l’Italia può chiedere”. Poi altri particolari degli interrogatori: “Ci sono momenti in cui ti fanno rilassare, magari con una sigaretta. La mia impressione – ha spiegato – è stata che loro volessero trovare qualcosa di me che dimostrasse che non ero una giornalista“.
I libri – “Avevo chiesto il Corano in inglese perché pensavo fosse un libro che in un carcere di massima sicurezza dell’Iran non mi potessero negare – ha raccontato Cecilia Sala – e invece mi è stato negato. Ho passato il tempo a contarmi le dita, a leggere gli ingredienti sulle buste”. La cronista, poi, ha spiegato che era convinta che sarebbe stata rinchiusa molto più tempo: “Questa è stata l’operazione più rapida per liberare un ostaggio in Iran dagli anni ’80. Io seguo l’Iran – ha spiegato – e ho studiato i casi precedenti, quindi sapevo che 21 giorni non erano molti“. Poi ancora dettagli sulla prigionia: “Mi hanno tolto gli occhiali, considerati un rischio per i detenuti, ma mi hanno anche tolto le lenti quindi non vedevo niente. Poi mi hanno riportato le lenti con un libro di Murakami scelto da loro – ha aggiunto – quando è arrivata anche una compagna di cella”. Cecilia Sala ha anche parlato del suo presente: “Adesso aiutata riesco a dormire. Il recupero è più rapido rispetto a tante altre persone sono rimaste lì centinaia di giorni”.
Elon Musk – “Nessuno della mia famiglia e neanche Daniele Raineri (il fidanzato, ndr) ha mai parlato con Elon Musk”: sul presunto ruolo del tycoon nella sua liberazione, la cronista è stata netta. E ha ricordato ciò che era già emerso in passato: “La mia famiglia in quei momenti ha provato a parlare con tutti. Daniele ha contattato il referente in Italia di Musk, Andrea Stroppa – ha continuato – per chiedere se potesse avere notizie, perché Musk in precedenza aveva incontrato l’ambasciatore iraniano all’Onu dopo che dal 1979 non c’erano contatti tra americani e iraniani. L’unica risposta che Daniele ha avuto da Stroppa è che era informato”.
La prigione – “Non mi hanno mai toccato, anche perché i maschi non possono neanche sfiorare le femmine – ha raccontato Cecilia Sala a Fabio Fazio – mi portavano con un bastone in sala interrogatori. Ero incappucciata anche per andare alla toilette”. E ancora, altri dettagli: “C’erano fari al neon sempre accesi e quando non dormi per giorni perdi anche fiducia nella tua testa”. La giornalista ha aggiunto: “I rumori che arrivavano dal corridoio erano terribili, spesso urla o pianti, e ricordo una ragazza che prendeva la rincorsa per sbattere la testa fortissimo contro la porta della cella”, ha aggiunto. “Sapevo che c’era un conto alla rovescia che era l’insediamento di Trump, che li spaventava”.
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