C’è una parte di nobiltà calcistica europea in crisi nera: dallo United al Porto fino al Borussia, storie di un ridimensionamento

  • Postato il 20 gennaio 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Manchester United, Borussia Dortmund, Porto, Tottenham, Valencia: mentre in Europa si raggiungono i picchi influenzali, grandi club del calcio continentale hanno febbroni da cavallo. Si prospettano anche intrecci diabolici: nel Borussia Dortmund, dove la posizione dell’allenatore Nuri Sahim è a forte rischio, si parla di un possibile sbarco di Erik Ten Hag, licenziato dal Manchester United appena due mesi fa. Quello che non andava bene in Inghilterra, potrebbe essere riciclato in Germania. La giostra va, e intanto bussano alla porta le coppe europee, con il ritorno in campo in pompa magna questa settimana, primo turno del 2025, a gennaio, un inedito.

BORUSSIA E GUAI – Una crisi ci riguarda da vicino: il Borussia sarà in scena a Bologna, nella penultima giornata di Champions. La squadra di Vincenzo Italiano è in forte risalita in campionato: ha agganciato la Fiorentina al sesto posto ed è in ottime condizioni di forma. In Europa, ha solo il 2% di possibilità di poter agganciare i playoff e le speranze passano per la sfida contro i tedeschi. Il Borussia, al contrario, va male in Bundesliga – decima posizione a quota 25 punti, percentuale successi del 38,69%, sette sconfitte, ultimo il ko di venerdì di fronte all’Eintracht Francoforte -, è fuori dalla Coppa nazionale, ma in Europa è nono nel classificone Champions. Per Sahin siamo davvero al suono dell’Ave Maria: sono lontane le parole con le quali il direttore sportivo Sebastian Kehl incoronò il turco nuovo coach dei gialloneri lo scorso giugno, dopo l’addio di Terzic: “Sahin ci ha aiutato a raggiungere la finale Champions. Ha esperienza qui, sia come giocatore, sia come allenatore assistente per sapere come funziona il Borussia e sa, soprattutto, come avere successo”. La stagione giallonera sta smentendo i proclami estivi. Gli addii di Marco Reus e Mats Hummels hanno cancellato un patrimonio fondamentale di esperienza. Il Borussia si sta tenendo a galla con i gol di Guirassy (13 in totale, 7 in campionato e 6 in Europa), ma la squadra appare fragile. In questo contesto, il possibile sbarco di Ten Hag va inquadrato come scommessa: l’olandese è un integralista che in situazioni in cui serve anche duttilità, potrebbe riproporre un film già visto a Manchester.

UNITED – E qui eccoci ai tormenti dello United, maltrattato all’Old Trafford dal Brighton, sesta batosta casalinga in Premier: bisogna risalire alla stagione 1893-94 per celebrare un record negativo di questa dimensione. Ruben Amorim dopo l’1-3 con i Seagulls ha detto: “È il peggiore United di sempre”. Nella storia dei Red Devils c’è stato di peggio, ma nei tempi moderni non si era mai visto una squadra così malmessa. Lo United è tredicesimo in campionato e ha un eloquente -1 in differenza reti. L’avvento del coach portoghese si sta rivelando un disastro: 6 successi, 2 pareggi, 7 sconfitte. Domenica, durante la commemorazione di Denis Law, il fuoriclasse scozzese scomparso il 17 gennaio, Amorim ha incrociato il leggendario Alex Ferguson. “Resisti”, ha detto il santone al portoghese. La sua posizione non è in discussione, ma urge una sterzata. Poi, a fine stagione, rivoluzione totale. L’ennesima, di un club che non trova pace dall’addio di Ferguson, prigioniero di un passato ormai lontano. Intanto, Rashford è sulla via di Barcellona, Onana fa rimpiangere De Gea e un peso massimo della critica calcistica come l’ex bomber Alan Shearer inchioda Amorim: “Sta facendo peggio di Ten Hag”.

PORTO – La sconfitta di Barcelos in casa del Gil Vicente (1-3) ha chiuso l’avventura di Vitor Bruno alla guida del Porto. Chiamato dal nuovo presidente André Villas-Boas dopo la separazione da Sergio Conceiçao, il nuovo coach non ha mai convinto. Il Porto è terzo nella Liga, con un ritardo “light” di quattro punti rispetto allo Sporting Lisbona, ma le tre batoste di fila hanno fatto scattare l’allarme. Quando il bus della squadra è rientrato domenica sera allo stadio Dragao e si è sparsa la voce dell’imminente esonero di Bruno (19 successi tra i quali spicca quello nella Supercoppa nazionale, 3 pareggi e 8 ko il suo bilancio), i cento tifosi che hanno sfidato la pioggia per contestare hanno applaudito. La mossa di Villas-Boas ha calmato le acque, ma ora bisogna trovare il nuovo tecnico. In Europa League, contro l’Olympiakos, a meno di colpi di scena last minute, la squadra sarà guidata da José Tavares, il coordinatore tecnico.

SPURS A TERRA – Nuvole nere anche nel cielo del Tottenham. Gli Spurs sono quindicesimi in Premier: hanno perso 12 partite su 22. Dopo il 3-2 incassato in casa dell’Everton, la posizione di Ange Postecoglou è diventata più critica. I tifosi sono infuriati con il presidente Daniel Levy, ma in questo quadro, rischia come sempre l’allenatore. Postecoglou, nervoso quando l’inviato della BBC gli ha rivolto la prima domanda dopo il ko di Liverpool, sostiene che, quando i suoi giocatori infortunati torneranno, la situazione migliorerà. Il tecnico australiano confida nel mercato, ma Levy è celebre per la sua “parsimonia”. In Spagna, ormai la crisi del Valencia non fa più notizia, ma il lungo giro sulle montagne russe questa volta potrebbe davvero finire male: 39 anni dopo la retrocessione in Segunda Divisiòn (1986), i bianconeri (6 campionati, 8 coppe nazionali, una supercoppa di Spagna, una coppa Uefa, due supercoppe Uefa, una coppa delle Coppe in bacheca), penultimi nella Liga, potrebbero di nuovo scendere di categoria. Non è solo una crisi, quella del Valencia: la parola giusta è agonia.

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