“C’è il super diamante giallo dei Medici ma manca la corona di Sissi, il valore di questi gioielli è inestimabile”: ritrovato dopo 100 anni in una valigia il tesoro degli Asburgo
- Postato il 6 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Un diamante giallo grande come una noce, appartenuto ai Medici. Un orologio di smeraldi che l’imperatrice Maria Teresa regalò a sua figlia Maria Antonietta. Una spilla con diamanti, smeraldi e rubini, e un’altra con perle e diamanti. Per più di un secolo, il destino del tesoro degli Asburgo è stato uno dei grandi misteri della storia, alimentando leggende di furti, vendite segrete e pietre smembrate. Ora, la verità: non è mai andato perduto. Per tutti questi decenni è rimasto custodito nel caveau di una banca in Québec, ancora chiuso nella valigia di cuoio con cui l’ultima Imperatrice, Zita, fuggì dall’Europa. A svelare questa storia degna di un romanzo è stato Karl Habsburg, l’attuale capofamiglia, che in un’intervista allo Spiegel ha messo fine a cento anni di speculazioni: “Il ‘Fiorentino‘ si trova insieme ad altri gioielli di famiglia in una cassetta di sicurezza in Canada”.
Per capire il valore della scoperta, bisogna tornare al novembre 1918: Vienna è scossa dalla rivoluzione, l’Impero Austro-Ungarico si sta sgretolando. L’Imperatore Carlo I capisce che è finita e ordina di mettere in salvo i gioielli. Il 4 novembre, il tesoro arriva in Svizzera. Tra i pezzi c’è il “Florentiner”, un diamante giallo da 137 carati, la corona di diamanti della celeberrima principessa Sissi e un bracciale di smeraldi che Maria Teresa usava per le feste in slitta. Mentre l’Impero si dissolve, nel 1921, i gioielli spariscono. Per decenni, le ipotesi si sono sprecate: che la famiglia li avesse impegnati a Budapest nel 1923 per un fallito tentativo di restaurazione; che fossero stati venduti. Un gioielliere svizzero affermò che gli erano stati offerti, tagliati a pezzi, negli anni ’60. Si pensò persino che un diamante giallo venduto all’asta a New York fosse un frammento del “Florentiner”.
La verità, ora rivelata da Karl Habsburg, è un’altra: la famiglia imperiale, fermamente antinazista, portò con sé parte del tesoro nella sua ultima, disperata fuga dall’Europa. L’Imperatrice vedova Zita, con otto figli, si imbarcò da Bordeaux verso il Canada. La leggenda narra che un doganiere, riconoscendola, le chiese: “Quanti devono passare con lei?”. Zita, con fare imperiale, allargò il braccio verso l’intera sala e rispose: “Tutti questi”. Insieme a loro, viaggiò anche la valigia di cuoio.
Karl Habsburg ha raccontato allo Spiegel di essere rimasto all’oscuro di tutto fino a tempi recenti. L’Imperatrice Zita aveva disposto che due eredi maschi venissero informati del caveau solo nel 2022, cento anni dopo il trasferimento. Sono stati loro, cugini di Karl, ad avvisarlo. A quel punto, è stato contattato il gioielliere reale A.E. Köchert, la cui bottega a Vienna conserva l’unica foto esistente del “Fiorentino“, uno scatto in bianco e nero del 1918. Il gioielliere, neanche a dirlo, è subito volato in Canada: “Ero emozionato”, ha raccontato, “dopotutto, è una cosa che capita solo una volta nella vita“. L’esame ha confermato l’autenticità. Il “Fiorentino” è intatto, uno splendido esemplare per purezza e colore, che “ricorda un buon whisky scozzese”. Il loro valore è inestimabile, tuttavia l’appello non è completo: mancano pezzi importanti, tra cui proprio la corona di Sissi e la collana di rose di Maria Teresa.
Ora che il tesoro è riemerso, si apre una battaglia legale: appartiene alla famiglia Asburgo o allo Stato austriaco? Gli eredi vorrebbero esporli subito, ma fuori dall’Austria, sostenendo che furono portati all’estero prima della legge di confisca dei beni imperiali. Mentre si prepara una lunga battaglia in tribunale, sorgono spontanee due domande: che fine hanno fatto i gioielli mancanti? E cos’altro nascondono gli insospettabili caveau di altre banche nel mondo?
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