C’è chi dice “salario minimo, meno ore di lavoro e Reddito di base”. Presentato alla Camera il Manifesto dell’associazione RED

  • Postato il 21 settembre 2024
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’associazione RED, Reddito Europa Diritti ha presentato, nella sala stampa della Camera dei Deputati, la propria piattaforma per l’introduzione di un Reddito di Base Incondizionato in Italia, nell’ambito della 17esima International Basic Income Week. L’iniziativa è parte di un Manifesto che punta a riformare il sistema socio-economico italiano, con l’obiettivo di contrastare le crescenti diseguaglianze, affrontare la progressiva sostituzione della manodopera umana con la tecnologia, e sostenere la transizione ecologica.

Tra le proposte del Manifesto intitolato “Per un nuovo umanesimo e un nuovo sistema socio-economico basato sul Reddito di Base Incondizionato“, una retribuzione minima garantita, la riduzione degli orari di lavoro e l’introduzione di un Reddito di Base. “Il Reddito di Base Incondizionato – si legge nel documento – è un’erogazione mensile in moneta a corso legale (euro), da parte della comunità politica, individuale, vita natural durante, a tutti i residenti sul territorio nazionale/comunitario, in maniera incondizionata, senza alcuna contropartita e senza controllo delle risorse”. Una misura da finanziare attraverso la fiscalità generale, senza generare debito pubblico o impatti negativi sull’economia, e di implementarla in modo progressivo, iniziando dai cittadini più disagiati e allargando gradualmente la platea fino a includere ceti medi e abbienti. Tra le priorità c’è la condizione dei senza fissa dimora, in vista del prossimo Giubileo. “Facciamo appello al Governo e a tutte le forze politiche presenti nel Parlamento italiano affinché già dalla prossima legge di Bilancio sia stanziata una somma per un piano riservato ai senza fissa dimora di Roma”, si legge nel il Manifesto. RED fa diretto riferimento a esperimenti già condotti con successo in altre parti del mondo, come California e Londra, dove i trasferimenti diretti di denaro ai senzatetto hanno dato risultati positivi.

Secondo RED, l’introduzione di un Reddito di Base non avrebbe conseguenze negative sull’occupazione, come dimostrerebbero le sperimentazioni condotte in diverse parti del mondo. Secondo l’associazione, la crescita del tasso di occupazione in Italia tra il 2019 e il 2023, passato dal 59% al 61%, sarebbe collegata al Reddito di Cittadinanza. “In precisa corrispondenza”, spiega l’associazione. Michele Gianella, presidente di RED, ha dichiarato: “Mi occupo di questa battaglia da più di 10 anni e ho visto molte personalità autorevoli esprimersi a favore del Reddito di Base. La domanda è: perché qui ci siamo noi e non loro? È perché ci siamo incontrati nel corso della campagna per l’Iniziativa dei cittadini europei per il Reddito di Base incondizionato e, quando questa si è conclusa, con circa 300mila firme in Europa, di cui circa 62mila in Italia, abbiamo deciso di andare avanti per aprire un confronto in Italia su questo tema”. “C’è uno scollamento tra la metà di popolazione che negli ultimi anni ha visto consolidarsi la propria posizione di benessere e l’altra metà che invece ha visto la propria indebolirsi, fino a scivolare nella povertà, spesso senza averne alcuna colpa. È necessario che entrambe comprendano che il Reddito di Base è una soluzione concreta, efficace e ormai urgente, perché povertà e perdita del potere d’acquisto sono un dramma sociale che mette a rischio la democrazia”, ha aggiunto Mariella Vitale, vicepresidente dell’associazione che al governo chiede di riunire un tavolo sul tema con “i magnati dell’industria italiana più facoltosi“.

Durante la presentazione del Manifesto, è stata annunciata anche l’imminente creazione del Movimento europeo dei sindaci per il Reddito di Base, sulla scia di un’iniziativa analoga già presente negli Stati Uniti.Anche Sandro Gobetti, presidente di BIN Italia – Basic Income Network, ha sottolineato l’urgenza di questa misura: “Purtroppo, le misure di welfare sono sotto attacco da anni in tutta Europa e, data la fragilità del welfare italiano, che subisce costantemente tagli, diventa ancora più impellente l’introduzione di una misura universale di protezione sociale come questa”.

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Il Fatto Quotidiano

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