Caterina Perri: Elly Schlein ha ascoltato la mia protesta e promesso attenzione a Roma
- Postato il 2 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Caterina Perri: Elly Schlein ha ascoltato la mia protesta e promesso attenzione a Roma
Con questo intervento, che racconta l’incontro con Elly Schlein, inizia la collaborazione di Caterina Perri, vedova di Serafino Congi e oggi fondatrice dell’Associazione “Antigone – Siamo tutti Serafino”
È una domenica di settembre col sole ancora alto e intenso quando, a San Giovanni in Fiore, sull’altopiano silano, tanta gente attende Elly Schlein. La segretaria nazionale del Pd arriva nella piazza dell’ospedale di San Giovanni in Fiore; luogo divenuto emblema della malasanità calabrese, a seguito della morte di Serafino Congi che si era rivolto a quel presidio per ricevere cure.
Ad accompagnare Serafino in quel posto sono stata io, sua moglie. È difficile per me farvi ritorno, ma sono lì tra la gente: la spinta motivazionale è forte. Da tempo cerco la possibilità di incontrare un esponente del PD, da quando è accaduta la mia tragedia familiare. Adesso ho l’opportunità che attendevo, incontro direttamente la segretaria nazionale.
Schlein arriva, la folla si lancia in un coro nostalgico di …Bella Ciao. Non mi unisco al canto, rimango in silenzio a pensare, nostalgia di cosa? Forse non sono l’unica a volere attenzioni da questo partito che un tempo era molto attivo sul territorio di San Giovanni in Fiore. Io stessa, a 20 anni, avevo la tessera del Partito Democratico e ho ricordo di una sezione sempre aperta; mentre adesso, continuo a pensare, cosa ne rimane? La porta della sezione è chiusa da anni, nessuno è riuscito a rivitalizzarla. Intanto Schlein avanza tra la gente e raggiunge la postazione del comizio. I candidati a consigliere introducono la segretaria e fanno riferimento alla mia presenza. Sono nota come Caterina Perri, ormai vedova Congi. Status che mi pesa ascoltare, ma ho spalle forti e mente salda per riuscire ad accogliere ed elaborare.
Schlein mi fa cenno di avvicinarmi. Ci confrontiamo e lei accetta in dono la maglietta dell’Associazione Antigone “Siamo tutti Serafino”, nata da un gruppo di donne per dare supporto legale e psicologico ai parenti delle vittime di malasanità. Poi prende la parola e tocca subito il nocciolo della questione: la Sanità, rivendicando un diritto universalistico alla salute e facendo riferimento all’art. 32 della Costituzione. Poco dopo entra nel merito del caso Serafino Congi. Anche io applaudo: dalle sue parole si capisce che ha studiato la vicenda. Il suo intervento è incisivo anche se breve, non delude le aspettative. Non mancano i riferimenti alla politica sanitaria della coalizione di centrodestra, volta a privatizzare e al governatore dimissionario Occhiuto che sulla vicenda di mio marito ha taciuto e non è intervenuto neppure sull’inchiesta interna della Asp “nonostante la sua veste di commissario ad acta”, aggiungo io.
Elly Schlein ha fretta di raggiungere Cosenza, ma riesco ad avere un secondo dialogo con lei che mi dà, ancora una volta, ascolto e attenzione. Mentre I microfoni si avvicinano, le dico: “Io ho il diritto di sapere che cosa è andato in tilt nella Sala Operativa del 118, il 4 gennaio scorso quando è morto mio marito. Sappiamo che l’indagine Asp è staccata da quelle della Procura di Cosenza, che ciascuna indaga autonomamente per accertare eventuali fattispecie di reato. Ma sappiamo anche che l’Asp di Cosenza, negandomi l’accesso agli atti, disattende all’obbligo di trasparenza e correttezza sul piano amministrativo”. E le chiedo di farsi interprete anche a Roma della mia protesta.
Schlein conviene con me sul fatto che non si può lasciar correr e io proseguo: “Serafino Congi non è stato purtroppo l’unico caso dell’anno. Carlotta, ragazzina italo-svizzera di 12 anni, muore tra le braccia del padre, mentre aspetta per oltre due ore un’ambulanza a pochi chilometri da Catanzaro. Una donna tedesca rientra in Germania da sola, suo marito colpito da infarto durante la loro vacanza in Calabria non è assisto in tempo”. Insomma, rivendico il diritto dei Calabresi a vedersi riconoscere la stessa dignità dei residenti delle regioni sanitariamente virtuose, e faccio riferimento ad un piano di rientro imposto dal governo centrale che ha messo in ginocchio il sistema sanitario della nostra Regione.
Prima che se ne vada, le chiedo la possibilità di approfondire il nostro confronto: “Sono tanti i punti da affrontare” . Mi risponde positivamente e per me è rassicurante per l’interesse che dimostra nel voler conoscere tutti i casi di cronaca sanitaria degli ultimi mesi. La segretaria ci lascia incaricando pubblicamente gli esponenti locali di fare da ponte per la comunicazione tra me e lei.
Quello che mi domando adesso è: si riuscirà a tener fede alla promessa? Gli esponenti locali saranno più presenti e incisivi? Si vedranno tra la gente, pronti ad attivarsi per tutelarne le istanze? Non sarebbe forse questa la strada per arginare il dilagare dell’astensionismo elettorale?
*vedova di Serafino Congi e oggi fondatrice dell’Associazione “Antigone – Siamo tutti Serafino”
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Caterina Perri: Elly Schlein ha ascoltato la mia protesta e promesso attenzione a Roma