Catanzaro, rettore dell’Umg: «Nessuna moschea chiusa, rimossa solo la targa»
- Postato il 7 novembre 2025
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Catanzaro, rettore dell’Umg: «Nessuna moschea chiusa, rimossa solo la targa»

Catanzaro, dopo l’interrogazione della Lega e la notizia della presunta chiusura interviene il rettore dell’Umg, Cuda: «Nessuna moschea è stata chiusa, abbiamo rimosso solo una targa».
CATANZARO – È diventata un caso nazionale la vicenda dello spazio di culto islamico inaugurato lo scorso 27 ottobre nel campus dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. La Lega ha annunciato, con toni trionfalistici sui propri canali social, che la “moschea” sarebbe stata “smantellata” a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Rossano Sasso. Ma la risposta del rettore Giovanni Cuda è arrivata puntuale e ferma: «Non abbiamo smantellato alcuna moschea – ha chiarito –. È stata rimossa soltanto una cartellonistica che poteva generare interpretazioni errate e strumentali». Secondo quanto spiegato dal rettore, la targa rimossa recava la dicitura “moschea”, termine che ha alimentato fraintendimenti e polemiche.
MOSCHEA DI CATANZARO, CUDA: NESSUNA STRUTTURA RELIGIOSA MA SPAZIO DI SILENZIO E PREGHIIARA
«Per la fede islamica – ha precisato Cuda – moschea è qualsiasi luogo di culto o area di preghiera. Nel nostro caso si tratta di una musalla, una piccola area di raccoglimento destinata agli studenti e al personale di fede musulmana. Nessuna struttura religiosa, dunque, ma uno spazio di silenzio e preghiera come previsto dall’articolo 19 della Costituzione, che tutela la libertà di culto». Cuda ha voluto anche sottolineare che la rimozione della cartellonistica è avvenuta prima dell’interrogazione parlamentare di Sasso, smentendo quindi qualsiasi collegamento tra la decisione dell’Ateneo e le pressioni politiche. «Tra le mie priorità – ha aggiunto – c’è la crescita dell’Università, renderla più solida e accogliente. Questo episodio non rientra certo tra le emergenze, ma credo sia doveroso garantire a tutti gli studenti, indipendentemente dal credo religioso, la possibilità di vivere il campus in serenità».
L’ATTACCO POLITICO DELLA LEGA CONTRO L’ISLAMIZZAZIONE
La vicenda era esplosa proprio dopo l’inaugurazione dello spazio, quando il deputato Rossano Sasso, già sottosegretario all’Istruzione, aveva parlato di “un pericoloso passo verso l’islamizzazione della società italiana”. Secondo l’esponente della Lega, la decisione dell’Ateneo di Catanzaro rappresentava «una scelta ideologica, che destina metri quadrati dell’università al sermone dell’imam e alle cinque preghiere quotidiane, invece di investire in didattica e servizi per gli studenti italiani». Un attacco politico che aveva immediatamente trovato eco nelle pagine social del partito, dove la notizia della presunta “chiusura” dello spazio di culto è stata presentata come una vittoria.
IL RETTORE: ATTO DI CIVILTÀ TRASFORMATO IN SCONTRO IDEOLOGICO
Cuda, da parte sua, ha replicato con fermezza: «È stato doloroso vedere trasformare un gesto di apertura e inclusione in un argomento di scontro ideologico. La nostra scelta è nata da un bisogno reale, espresso da studenti, personale sanitario e pazienti. L’Università deve essere un luogo di cultura, libertà e pluralità, dove ogni identità religiosa trova rispetto». Il rettore ha poi espresso amarezza per le polemiche, ribadendo la correttezza della decisione presa: «Mi dispiace per le persone che hanno subito pressioni in questi giorni. Garantire un luogo decoroso per chi desidera pregare non è un reato. È un atto di civiltà». E semplicemente uno spazio libero.
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Catanzaro, rettore dell’Umg: «Nessuna moschea chiusa, rimossa solo la targa»