Caso Report-Garante, Sigfrido Ranucci all’Antimafia: “Ghiglia? Vittima di se stesso: è andato a chiedere ad Arianna Meloni cosa avrebbe dovuto fare”
- Postato il 4 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Un momento di confronto importante”. Così Sigfrido Ranucci, uscendo dalla Commissione parlamentare Antimafia, dove è stato audito a seguito dell’attentato che ha subito. Poi domani verrà audito dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai. “Lì sono un po’ più abituato” scherza il giornalista e conduttore di Report, che verrà audito assieme al direttore dell’intrattenimento Rai, Paolo Corsini. Audizione che si svolgerà dopo la multa record commissionata dal Garante della Privacy al programma d’inchiesta di Rai3 e dopo le rivelazioni che il programma ha fatto proprio su tutta la vicenda.
Gasparri dice che domani avrà molte domande per il direttore Corsini? “Io ringrazio Corsini – afferma Ranucci – ma vorrei che credesse di più nella difesa di Report e che riuscisse a farci ridare le quattro puntate che sono state tagliate e magari cercare di sbattere di più i pugni sul tavolo di chi decide per valorizzare ancora di più una trasmissione come Report. Oggi qualcuno parlava dei costi, Report è una delle trasmissioni più virtuosa della prima serata della Rai, i compensi sono i più bassi della storia dei conduttori soprattutto di quelli che ci stanno adesso e vengono da fuori, che facciamo i risultati migliori e che lamentarsi di Report e come se il Papa si lamentasse del Giubileo”. De Siervo, dopo le rivelazioni di Report dice che dal Garante della Privacy dovrebbe dimettersi tutti. “Io ovviamente faccio il giornalista poi ognuno agisce in base a scienza e coscienza”, risponde Ranucci.
Ghiglia ed il Garante della privacy difeso da Fratelli d’Italia? “Ci si deve mettere d’accordo sul significato di ente garante ed indipendente, garante per chi? Per i partiti che nominano i membri o garante dei cittadini e della libertà di stampa? Io voglio ringraziare Ghiglia perché è stato uno dei tre che hanno votato (per la multa a Report, ndr) e che ha avuto un rigurgito di coscienza perché probabilmente non voleva sanzionare Report. Noi abbiamo dimostrato che gli altri, invece, avevano un interesse personale e/o politico nel voler sanzionare. Ghiglia purtroppo è rimasto vittima del suo rigurgito di coscienza perché è andato a chiedere che cosa avrebbe dovuto fare ad Arianna Meloni“. Poi Ranucci spiega perché mandare in onda l’audio della telefonata in cui c’è il dialogo tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie, la giornalista Rai Federica Corsini. Vicenda che ha portato alle dimissioni di Sangiuliano da ministro del governo Meloni.
“La registrazione di quell’audio – spiega ancora Ranucci – è stato consentito da Sangiuliano affinché Maria Rosaria Boccia sentisse quei colloqui, che fosse d’interesse pubblico lo ribadisco ancora una volta. A me disposta e umanamente aver mandato in onda quell’audio però dire che non è d’interesse pubblico è una bestemmia perché ci troviamo di fronte ad una giornalista, quindi come me è una persona pubblica, che parlando con un ministro gli dice d’interrompere un contratto (a Maria Rosaria Boccia al ministero, ndr) perché altrimenti lei si sarebbe sostituita al ministro per chiamare il suo capo di gabinetto, se non è d’interesse pubblico questo”.
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