Caso Epstein, Maxwell parla e difende Trump: “Mai visto in un contesto inappropriato”. Lista clienti? “Non esiste. E Jeffrey non si è suicidato”
- Postato il 23 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Non ho mai visto il presidente in nessun contesto inappropriato. Non è mai stato inappropriato con nessuno. Le volte che sono stata con lui si è comportato come un gentiluomo”. È quanto si legge nella trascrizione del colloquio di Ghislaine Maxwell su Donald Trump e relativa al caso Epstein pubblicata dal Dipartimento di Giustizia. La socialite britannica complice di Jeffrey Epstein sta scontando una condanna a 20 anni di carcere, ma chi si aspettava che puntasse il dito contro il tycoon ha dovuto ricredersi. Il colloquio con il viceministro della Giustizia, ed ex legale personale di Donald Trump, Todd Blanche, è stata una delle misure adottate dalla Casa Bianca per cercare di far fronte all’indignazione, soprattutto tra i sostenitori del tycoon, per la gestione dei fascicoli Epstein.
Durante i colloqui del 24 e 25 luglio, Maxwell ha fornito la sua versione dei fatti: non ci sarebbe alcuna lista clienti di Epstein e l’ex finanziere, a suo avviso, non è morto suicida in carcere. Non sono mancati, come detto, gli elogi a Trump. “Ammiro il suo straordinario successo nell’essere divenuto presidente. Mi piace e mi è sempre piaciuto”, ha detto. Quando le è stato chiesto se esista una lista clienti, la donna, condannata per reati sessuali, ne ha negato in maniera assoluta l’esistenza. Maxwell ha anche espresso i suoi dubbi sulla morte di Epstein: “Non credo che sia morto suicida”. Maxwell è stata interrogata anche sui rapporti con l’ex presidente Bill Clinton: “Mi apprezzava molto e andavamo molto d’accordo”, ha riferito smentendo però che abbia mai messo piede sull’isola privata di Epstein ai Caraibi, sottolineando che Clinton era suo amico e non dell’ex finanziere.
Secondo quanto si legge dalla trascrizione, il Dipartimento di Giustizia ha concesso alla donna un’immunità limitata per discutere del caso, ma non le sarebbero stati promessi altri benefici in cambio della testimonianza. Permangono però molti dubbi: alcuni sottolineano che l’incontro sia stato condotto dall’ex legale personale di Trump, senza la presenza di agenti dell’Fbi, e che la Maxell abbia risposto alla domande elogiando il presidente. La socialite, poi, subito dopo l’interrogatorio è stata trasferita in un carcere di minima sicurezza, un fatto insolito per chi è accusato di pedofilia. La pubblicazione del colloquio da parte della Casa Bianca ha permesso all’amministrazione Trump di dimostrarsi attiva sul caso Epstein e il contenuto dello stesso mette in buona luce il presidente, tanto che il mondo Maga ha tirato un sospiro di sollievo.
Lara Loomer, cospirazionista trumpiana, ha detto a Politico: “Spero che le trascrizioni possano placare le menzogne e le voci sgradevoli diffuse online dai malintenzionati che cercano di usare i difetti di Pam Bondi per attaccare Donald Trump”. Il dipartimento di Giustizia ora può perseguire i “veri cattivi” legati a Epstein, ha commentato il conservatore Rogan O’Handley, precisando che se “Trump fosse stato un cliente di Epstein, il Deep State l’avrebbe già fatto trapelare”. Ma le polemiche sul caso non sono ancora finite e i democratici attaccano il colloquio. “Maxwell è una bugiarda e le sue parole mostrano che vuole disperatamente la grazia. Dice di non essere coinvolta e questo è un insulto alle vittime”, ha detto il deputato Robert Garcia.
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