Caso Dulbecco, il Riesame conferma il sequestro beni a Bruni e Garofalo
- Postato il 24 luglio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Caso Dulbecco, il Riesame conferma il sequestro beni a Bruni e Garofalo
Caso Dulbecco, il tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare del sequestro dei beni per un valore complessivo di 62 e 76 mila euro per i medici Andrea Bruni ed Eugenio Garofalo
Il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro beni preventivo che era stato disposto nei confronti dei medici e professori universitari Andrea Bruni ed Eugenio Garofalo, coinvolti nell’inchiesta che ha investito nelle scorse settimane l’ospedale Dulbecco di Catanzaro e, in particolare il team di oculistica del primario Vincenzo Scorcia. Per gli oculisti, l’accusa è, a vario titolo, di aver ‘privatizzato’ le liste d’attesa dell’ospedale, garantendo corsie preferenziali a chi andava in visita privatamente da Scorcia e si vedeva chiedere cifre importanti, che andavano da 300 a 500 euro.
A Bruni e Garofalo, invece, si contesta d’aver svolto attività extra moenia non autorizzate da ospedale e università o comunque incompatibili, compresi ruoli in società o il possesso di quote, come nel caso di Unicalab, struttura privata accreditata del sistema sanitario regionale. Il reato ipotizzato è quello di truffa.
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CASO DULBECCO, I SEQUESTRI A CARICO DI BRUNI E GAROFALO CONFERMATI DAL RIESAME
Per loro il gip aveva disposto il sequestro beni: 62mila euro per Bruni – da qualche settimana primario di Rianimazione e Anestesia all’Annunziata di Cosenza – 76mila per Garofalo. L’udienza davanti al Riesame si è tenuta ieri, 23 luglio. Per conoscere le motivazioni del Riesame bisognerà attendere trenta giorni.
La difesa dei due professori verteva su aspetti contrattuali. Bruni e Garofalo, hanno argomentato gli avvocati Morcavallo e Gerace, hanno svolto attività extramoenia in un periodo in cui non erano ancora di ruolo in università ma avevano contratti precari. Inoltre, il possesso di quote societarie, secondo la memoria della difesa, non creerebbe nel loro caso condizioni di incompatibilità perché a Bruni e Garofalo non si applicano le norme della dirigenza medica, ma del comparto universitario.
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