Caso Diciotti, il penalista: “Ora Salvini rischia anche nel processo Open Arms. La Cassazione ha stabilito che il suo blocco era illegittimo”
- Postato il 14 marzo 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Potrebbero arrivare dei guai per l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini dall’ordinanza della Cassazione sul migrante trattenuto sulla nave Diciotti? “Direi proprio di sì perché si tratta esattamente della stessa storia, quella di migranti trattenuti per troppi giorni su una nave perché, a deciderlo, è stato il ministro dell’Interno”. È questa la convinzione del professor Luca Masera, che insegna diritto penale a Brescia, ed è soprattutto un esperto di diritto dell’immigrazione.
Tesi politicamente caldissima la sua. Davvero è convinto che potrebbero ricadere giuridicamente sulla testa di Salvini le conseguenze dell’ordinanza delle Sezioni unite della Suprema corte che riconosce al migrante trattenuto illegalmente un corrispettivo economico?
Stiamo ai processi in corso. Il ministro Salvini è stato assolto in primo grado a Palermo per il caso Open Arms dall’accusa di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. E i giudici non hanno ancora depositato le motivazioni della sentenza.
E l’ordinanza della Cassazione come può incidere su questo?
Certo che può farlo. Perché l’ordinanza prende posizione su due questioni che sono state a lungo dibattute nel processo di Palermo. La prima: l’atto del ministro è politico, e come tale insindacabile dalla magistratura, come ha detto più lo stesso ministro. La Cassazione all’opposto sostiene a chiare lettere che ogni atto, anche dei ministri, che incide sui diritti fondamentali di chiunque, compreso un cittadino straniero e irregolare, deve essere sottoposto al controllo di legalità della magistratura.
E qual è la seconda ragione?
Per la Cassazione le norme internazionali sul soccorso in mare imponevano al ministro di far sbarcare i naufraghi nel più breve tempo possibile, e quindi il suo rifiuto è stato un atto illegittimo. Ma soprattutto la Corte ha scritto che, in quel caso, la detenzione dei migranti sulla nave era illegittima e contraria all’articolo 13 della Costituzione e all’articolo 5 della Cedu.
Che dicono questi articoli?
Entrambi stabiliscono che la libertà personale è inviolabile e un soggetto può esserne privato solo se è stato un giudice a deciderlo. La Cassazione civile, nella sua composizione più autorevole, ha stabilito proprio questo.
Questa ordinanza che boccia sul piano civile l’operato di Salvini che effetti può avere sulla sentenza penale che invece gli è favorevole?
Ovviamente non possono essere effetti diretti perché si tratta di due processi distinti. Tuttavia le due vicende, pur riguardando una i fatti avvenuti sulla nave Diciotti nel 2018 e l’altra quelli della Open Arms nel 2019, hanno un contenuto molto simile: il ministro dell’Interno ha vietato per diversi giorni a naufraghi soccorsi in acque internazionali di sbarcare in Italia. I principi che ha affermato la Cassazione hanno una portata generale, e quindi dovranno essere tenuti presenti anche dai giudici penali nel processo di Palermo.
Scusi, ma i giudici di Palermo che scrivono le motivazioni della loro assoluzione possono già tenere conto dell’ordinanza della Cassazione?
“Salvini è stato assolto, i giudici ne scriveranno le ragioni, ma come avviene sempre toccherà poi alla procura di Palermo decidere se impugnare la loro decisione e chiedere l’Appello. Ed è in quella sede che queste toghe non potranno non tenere conto dei principi appena affermati dalla Cassazione. Il diritto, in Italia, funziona così”.
Lei non ha dubbi dal punto di vista giuridico che queste due vicende – Diciotti e Open Arms – entrambe frutto della filosofia di Salvini di bloccare i migranti sulle navi – possano avere effetti l’una sull’altra?
La Cassazione con questa ordinanza ha definitivamente accertato che la strategia dei porti chiusi di Salvini era contraria alla legge e al diritto internazionale. Un’affermazione che è stata fatta in sede civile, ma certamente proprio quei principi dovranno essere tenuti in considerazione anche dai giudici penali.
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