Caso Di Padova, Orsi e Scaramuzza: “Un teatrino, la città merità sincerità”
- Postato il 11 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “E’ un teatrino“. Così i consiglieri di opposizione Fabio Orsi e Maurizio Scaramuzza commentano la decisione (e la modalità con cui è stata presa e comunicata) assunta dal sindaco di Savona Marco Russo in merito al “caso” Di Padova. La vicesindaca era rimasta coinvolta in un incidente tre settimane fa ed era risultata positiva all’alcol test. Da qui si era aperta la questione politica: oggi la decisione del sindaco che ha confermato Di Padova nel suo ruolo.
Per la minoranza, che nei giorni scorsi aveva criticato il silenzio della giunta, l’unica strada percorribile erano le diminissioni.
“Sono stupito solo del metodo – evidenzia Orsi, capogruppo di PensieroLibero.zero -, dell’esito nemmeno un grammo. Dispiaciuto sì, ma non stupito. Da più parti, opposizioni ma anche dai vertici di partito del Pd e da molti sostenitori della giunta si era sostenuto che dovesse essere lei a decidere. In questa che sembra una pièce teatrale, se la Di Padova ha deciso di dimettersi, le dimissioni vanno accettate e se il sindaco le rigetta vanno riproposte irrevocabili. Altrimenti sembra davvero un teatrino di second’ordine in cui ciascuno prova a uscirne a posto con assoluzione dispensata dal primo cittadino”.
“Serve e serviva almeno un po’ di schiettezza. La città merita almeno sincerità nei comportamenti e non questo mix di ipocrisia e piccolo cabotaggio. Era molto meglio che avessero deciso di andare avanti senza se e senza ma assumendosene la responsabilità. Pur non condividendo avrei almeno apprezzato coerenza e sincerità”, conclude.
Fa eco Scaramuzza, capogruppo Lega: “Dopo le numerose sollecitazioni, provenienti non solo dai cittadini ma anche da tutte le forze politiche, apprendo che il sindaco ha deciso di mantenere e confermare le deleghe – e dunque il ruolo di vicesindaca – a Elisa Di Padova. A lei, come già espresso in passato, rinnovo la mia vicinanza personale e familiare. È doveroso sottolineare che questa presa di posizione non sarebbe mai arrivata senza la lente critica esercitata dall’opposizione. Detto ciò, la politica ha obblighi precisi e insindacabili nei confronti della comunità e degli stessi colleghi. La gestione di questa vicenda da parte del sindaco Russo non solo arriva in modo tardivo, ma si presenta anche come estremamente scomposta: un atteggiamento che tradisce la paura di perdere una credibilità già piuttosto fragile”.
“Ancor più grave è la giustificazione offerta attraverso la pubblicazione di uno scambio di lettere (due in verità) – certamente autentiche, ma prive di qualsiasi valenza giuridica, in quanto non protocollate. Siamo di fronte all’ennesima messa in scena. Un teatrino che, pur partendo da una vicenda personale dolorosa, mette ancora una volta in luce l’incapacità politica e amministrativa della gestione Russo a Savona”.