Caso Chiarotti, la polemica continua: “Dal Pd un silenzio assordante, basta doppiopesismo”

  • Postato il 18 settembre 2025
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chiarotti

Genova. Non si placano le polemiche sulla frase pronunciata ieri in consiglio comunale da Claudio Chiarotti, consigliere comunale del Pd, all’indirizzo di Alessandra Bianchi, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Non dire ca…ate, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta“. L’esponente dem si è scusato in aula e la sindaca Salis si è dissociata, ma dal centrodestra sono arrivate anche richieste di dimissioni e oggi i partiti della minoranza a Tursi tornano alla carica.

“Sono passate oltre 24 ore dalle parole gravissime del consigliere Pd Chiarotti in Consiglio comunale a Genova e dalle doverose prese di distanza della Sindaca Salis. Ma dal Partito Democratico, a Genova come a livello nazionale, nessun segnale. Un silenzio assordante, che rischia di suonare come un silenzio-assenso”, accusa Ilaria Cavo, presidente del consiglio nazionale e deputata di Noi Moderati oltre che capogruppo di Orgoglio Genova in aula rossa.

“Il Pd, che non manca mai di dare lezioni morali al centrodestra, non può far finta di nulla – prosegue Cavo -. Le scuse tardive e parziali del consigliere non bastano. Qui sono in gioco i valori della democrazia e il rispetto del ruolo dell’opposizione. Chiediamo parole chiare e provvedimenti conseguenti. Ci aspettiamo che la segretaria Elly Schlein faccia sentire la sua voce: non è credibile parlare di diritti e democrazia se poi si tace di fronte a simili minacce”.

“Dispiace dover notare una certa anomalia nel Pd che sulle responsabilità politiche (ma non solo) della sua classe dirigente ha sempre più spesso un comportamento asimmetrico: pronto a chiedere le dimissioni, relazioni della premier in Parlamento e l’espulsione se l’esponente è di centrodestra, ma non prende mai provvedimenti se invece appartiene al loro partito”. Così il coordinatore ligure di Fratelli d’Italia, il deputato Matteo Rosso.

“Di fronte alle parole pronunciate ieri in aula dal consigliere Chiarotti il Pd non abbia speso, a livello locale e men che meno nazionale, una sola parola di condanna o di critica su quanto detto. Non lo ha fatto nemmeno di fronte alle surreali scuse con cui il consigliere ha attribuito la responsabilità delle sue parole all’essere antifascista, ma poi si è contraddetto aggiungendo che non ci sono fascisti a Genova. Parole degne di Monicelli e altro esempio di quel mascettismo che regna nel campo largo”.

Ma Rosso si riferisce anche a un altro episodio, quello della vicesindaca di Savona Elisa Di Padova: “Mentre Salis imputa al governo la mancanza di sicurezza, ma toglie il teaser alle forze dell’ordine, ancora peggio fa il suo omologo a Savona. Il sindaco Russo mantiene con convinzione al posto di vicesindaco chi ha messo in pericolo sé stesso e gli altri guidando con tassi alcolemici ampiamente fuori norma. Sul tema abbiamo atteso, con rispetto politico, ma ancor prima umano, che la figlia della vicesindaco Di Padova fosse fuori pericolo e che il Pd avesse tutto il tempo per fare delle considerazioni politiche sull’accaduto che purtroppo però, sono culminate con la piena riconferma della stima al vicesindaco. Non vorrei che la giustificazione fosse che ‘sono compagni che semplicemente sbagliano’, l’abbiamo sentito spesso nel passato e non vorrei ascoltarlo di nuovo se non altro per il rispetto ai ruoli istituzionali che vengono ricoperti”.

“Come diceva da Ancona ieri Giorgia Meloni di esempi di doppiopesismo dalla sinistra ne abbiamo a bizzeffe e occuperei due pagine di giornale nell’elencarli, ma non mi interessa fare la morale al Pd. Quello che voglio è difendere Genova, Savona e la Liguria da chi predica bene e razzola, male, sulle spalle dei cittadini” conclude Rosso.

Dalla maggioranza invece replica il Movimento 5 Stelle: “Prima di chiedere un minuto di silenzio per Kirk, perché la destra comunale non ha chiesto un minuto di silenzio per i 20.000 bambini morti a Gaza? Quando li sentiremo condannare senza se e senza ma la strage di innocenti in atto nella Striscia, prendendo nettamente le distanze dal silenzio complice di chi si volta dall’altra parte mentre le bombe fanno strage di civili inermi, allora forse potremmo parlare di atti politici. Dunque, anche noi aspettiamo un loro segnale, che temiamo non arriverà. Fino ad allora ci basta che il consigliere del Pd si sia scusato. E certamente non prendiamo lezioni da chi chiama in causa i valori della Costituzione solo quando serve per fare caciara politica”.

 

Autore
Genova24

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