Caso botulino a Diamante, da autopsie tracce di tossina sulle salme

  • Postato il 13 agosto 2025
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Caso botulino a Diamante, da autopsie tracce di tossina sulle salme

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Autopsie a Lagonegro (Pz) per di Di Sarno e a Catanzaro per D’Acunto dopo il caso botulino a Diamante: trovata la tossina sulle salme. I consulenti hanno chiesto 90 giorni per le operazioni peritali


DIAMANTE – L’attività di indagine legata alle intossicazioni da botulino entra nei particolari con le due autopsie svolte ieri e sulle due persone decedute e vittime della tossina che si sarebbe presumibilmente formata fra gli alimenti del punto vendita ambulante. Tutte supposizioni che hanno bisogno di conferme anche se le prime indicazioni portano a pensare alla presenza della tossina nei corpi. Sono emersi segni di un’asfissia, da insufficienza respiratoria: in particolare, alcune lacerazioni dei muscoli pettorali tipiche della “fame d’aria” a sua volta, purtroppo, tipica di chi muore a causa del botulino.

Nel corso dell’esame necroscopico, effettuati i vari prelievi di organi per l’esame istologico e prelievi di liquidi biologici, contenuto gastrico e contenuto del retto, dove sarebbero rinvenute tracce dei cibi consumati. Si procederà agli esami di laboratorio per la conferma sul batterio e sulle spore.

Ieri, indagati e parti offese si sono ritrovati, in mattinata, in Procura a Paola al cospetto del procuratore Fiordalisi per il conferimento dell’incarico ai consulenti e per lo svolgimento degli “accertamenti tecnici irripetibili”. Fra i periti sono stati nominati: il dottor Gennaro Sammartino, di Mercato Sanseverino, e poi i dottori Mirko Massimilla, di Belvedere Marittimo; Berardo Silvio Cavalcanti assieme a Giovanni Gallotta, di Cosenza ed Eboli; Luigi De Aloe di Cerisano; Francesco Sicilia di Crotone; Sabatino Russo di Mugnano di Napoli. Per la Procura erano presenti i consulenti tecnici d’ufficio.

CASO BOTULINO A DIAMANTE, DALL’AUTOPSIA TRACCE DI TOSSINA SULLE SALME. CHIESTI 90 GIORNI PER LE OPERAZIONI PERITALI

I risultati non forniranno risposte immediate. Vista la particolare complessità dei quesiti posti dal Pm Maria Porcelli, i periti hanno chiesto il termine di 90 giorni. Per la salma di Luigi Di Sarno, 53 anni di Cercola, centro dell’area metropolitana di Napoli, l’attività si è svolta nel primo pomeriggio di ieri nell’obitorio dell’ospedale di Lagonegro. Il corpo di Tamara D’Acunto è stato estumulato dal servizio funebre Tarallo nella mattinata di ieri, nel cimitero di Diamante, e trasportato all’Istituto di medicina legale di Catanzaro. Il pubblico ministero ha richiesto gli esami tossicologici e di laboratorio e di sapere, in particolare, se la causa della morte possa essere riconducibile ad intossicazione alimentare e, in tal caso, da quale agente patogeno o tossina sia stata determinata e se sia comune a quella che ha determinato il ricovero delle altre parti offese del procedimento.

Si chiede di indagare sul nesso causale tra l’evento letale e l’assunzione dell’alimento sospetto al fine di verificare: se vi siano elementi che indichino negligenza, imperizia o inosservanza di norme igienico-sanitarie; se vi siano elementi che indichino negligenza, imperizia o colpa specifica nel comportamento dei sanitari che ebbero in cura Luigi Di Santo e Tamara D’Acunto, sia con riguardo alla fase diagnostica che a quelle di trattamento e di monitoraggio.

BOTULINO: 7 DIAGNOSI CONFERMATE, 17 I RICOVERATI

Dall’Istituto Superiore di Sanità, si apprende che le analisi di laboratorio certificano la diagnosi di botulismo in altri 4 pazienti. Sono in tutto 7 quelle confermate. Nella nottata sono giunti al nosocomio altri due pazienti, attualmente ricoverati in pediatria con lieve sintomatologia di intossicazione. In tutto sono 17 i ricoverati: 5 in terapia intensiva; 5 in pediatria e 7 nei reparti. C’è poi da aggiungere che l’associazione italiana ristoratori di strada di Confartigianato ha deciso di annullare alcuni eventi previsti in Calabria nei prossimi giorni (ad Amantea, Santa Maria del Cedro, Montauro e Crotone).

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