Caso Almasri, le proteste dell’opposizione: “Meloni venga in Aula”. Ostruzionismo del M5s. Pd: “Senza risposte niente lavori”

  • Postato il 3 febbraio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Giorgia Meloni deve subito riferire in Parlamento sul caso Almasri. È la richiesta unanime delle opposizioni alla ripresa dei lavori dell’Aula della Camera. Arriva dopo la sospensione di mercoledì dovuta alla decisione dei ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi di saltare l’attesa informativa sul caso del comandante libico rilasciato e riportato in patria con un volo dei Servizi segreti, nonostante il mandato di cattura dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. “A seguito dell’informazione di garanzia ricevuta, in ossequio alla procedura e nel rispetto del segreto istruttorio, non sarà possibile rendere le informative previste”, avevano comunicato i due ministri.

Uno dietro l’altro il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi-sinistra, Chiara Braga del Partito democratico, Roberto Giachetti di Italia viva, Benedetto Della Vedova di +Europa e Valentina Grippo di Azione, hanno rilanciato la richiesta alla presidente del Consiglio. “Giorgia Meloni deve venire in Parlamento a spiegare agli italiani la versione vera sul caso Almasri. Deve venire il presidente non può essere certo il ministro che cura i Rapporti con il Parlamento. Meloni deve chiarire al Paese perché lei donna, madre, cristiana ha consentito tutti gli onori di un volo di stato per sottrarre alla giustizia internazionale un boia, accusato addirittura di stupro di bimbi di 5 anni”, ha affermato Conte nel suo intervento. “La prestigiatrice Meloni riesce a tirar fuori dal cilindro un complotto, quale è questo complotto? Siamo esterrefatti“, ha aggiunto.

“Ribadisco la richiesta a nome del Pd per avere una informativa immediata sul caso Almasri”, ha aggiunto la capogruppo dem Chiara Braga. “A fronte della diserzione di due ministri della Repubblica, sono stati sospesi i lavori di quest’Aula. Domani è convocata una conferenza dei capigruppo e anticipiamo che non siamo disponibili a riprendere i lavori d’Aula se non ci sarà una risposta adeguata. Di questo tema si deve parlare qui, in Parlamento”, ha aggiunto. Sulla stessa linea gli altri leader delle opposizioni.

Il M5s ha anche optato per l’ostruzionismo. Iniziata a Montecitorio la discussione generale del dl cultura, i deputati del Movimento sono iscritti in massa a parlare: 36 parlamentari (37 considerando l’intervento iniziale di Giuseppe Conte). L’obiettivo dei pentastellati è tenere alta l’attenzione sul caso Almasri, argomento che ciascun parlamentare ha deciso di affrontare nel corso del suo intervento, accanto ai temi culturali. “Mercoledì i lavori sono stati sospesi per questo e non possono riprendere come se nulla fosse, su un altro tema”, viene riferito dal M5s. Parallelamente, il Movimento farà un’iniziativa social con l’hashtag #qualecomplotto.

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