Case in affitto, Cgil Savona: “Il colore della pelle fa ancora paura, se sei straniero diventa un miraggio”
- Postato il 11 marzo 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Provincia. “Tra le tante difficoltà che le lavoratrici e i lavoratori – italiani o stranieri – incontrano in Provincia di Savona c’è sicuramente quello nel cercare una casa in affitto. Ma se sei straniero diventa un miraggio. C’è necessità che anche le Imprese facciano la loro parte, contrariamente sempre più lavoratrici e lavoratori – soprattutto giovani – decideranno di abbandonare il nostro territorio, compreso quelli stranieri, e per le imprese saranno guai”. Lo fa sapere in una nota la CGIL di Savona.
“La scorsa settimana ennesimo episodio, questa volta a Carcare in Valbormida, ha coinvolto due lavoratori nati in Camerun occupati a tempo indeterminato in una grande impresa edile che sta eseguendo importanti attività in provincia di Savona – aggiungono -. Hanno contratti fissi, stipendi alti e sono in Italia da anni, ma il colore della pelle è ancora un problema. Io razzista? Ma si figuri! Non sono razzista, ma… la lista delle scuse per rifiutare gli stranieri è lunghissima. Però agli stranieri non faccio contratti”.
“È un problema che riscontriamo sempre più spesso. Negli ultimi 4-5 anni i casi sono raddoppiati. Tutti i giorni riceviamo segnalazioni in questo senso. Si tratta di lavoratori che hanno contratti a tempo indeterminato con un buon stipendio ma non riescono a trovare una casa, soprattutto se provenienti dall’Africa. Il colore della pelle fa ancora paura”, sottolineano dalla Cgil..
“Il problema casa è strutturale, ma per chi non è italiano è amplificato. A lavoratori e lavoratrici stranieri anche in Provincia di Savona alcuni proprietari lo dicono chiaro e tondo: ‘A voi non diamo proprio nulla. Quelli come voi rovinano gli alloggi’, Oppure ci dicono che ‘si tratta di un condominio ben abitato e che non vorrebbero si creassero problemi’. Quando ti incontrano e vedono che o indossi il velo o hai un colore della pelle diverso dal loro, trovano scuse. “E poco importa se sei nato in Italia o all’estero, se hai o meno la cittadinanza, un lavoro in regola, una busta paga. Sei diverso. Punto – . dicono ancora dalla Cgil -. Anche a Savona e Provincia ci sono due mercati paralleli di locazione: uno per chi ha la pelle bianca e per chi è studente, dove i prezzi continuano ad aumentare, l’altro fatto di piccoli proprietari e grandi speculatori che affittano alloggi inadeguati a prezzi esorbitanti. Molti vivono in una sola casa in sei o sette, anche se dovrebbero viverci in quattro. Lo fanno proprio perché non trovano una stanza in affitto. Lavorano, potrebbero pagare l’affitto ma niente. Sono situazioni drammatiche”.
“La situazione negli ultimi anni è cambiata in peggio: se prima chiedevano il contratto di lavoro fisso ora non basta nemmeno quello. Ho provato a chiamare diverse volte le agenzie, dando un nome italiano. Poi una volta in agenzia dicevano che i proprietari non vogliono affittare agli stranieri. Dentro questa situazione c’è anche il business di alcune agenzie che se ne approfittano: fanno pagare una quota per la consulenza ma senza poi trovare una soluzione. Tema su cui riflettere e risolvere; non solo per la dignità di tutte le persone, ma anche perché servono migliaia di lavoratrici e lavoratori alla nostra Provincia – che ha l’età media più alta del continente, il 30% di over 65, il numero di persone in età da lavoro che continua a calare, tanti, troppi giovani che se ne vanno alla ricerca di occupazione più stabile e più retribuita – oltre che un dato demografico che fa rabbrividire. “Qui si può parlare davvero di ‘glaciazione demografica’ e non solo più di ‘inverno’, visto che negli ultimi 10 anni la nostra provincia ha perso circa 20 mila abitanti. Inoltre, le lavoratrici e i lavoratori stranieri servono anche per tenere in equilibrio la previdenza e per garantire uno stato sociale decente”, proseguono.
“In Provincia di Savona gli stranieri residenti sono il 9% del totale della popolazione della provincia, le assunzioni nei primi 9 mesi del 2024 sono state oltre 9mila con una crescita del +4% sul 2023. Nessuna invasione. Dove sono le Imprese? Dove sono le Amministrazioni Comunali? “Eppure le lavoratrici e i lavoratori stranieri sono occupati trasversalmente in tutti i comparti e settori del territorio. Senza di loro si fermerebbero intere filiere: agricoltura, logistica, industria, cura delle persone, sanità, edilizia e molte altre. Il mercato immobiliare non si è adeguato a nulla, soprattutto al mercato del lavoro, e dovrebbe essere un problema anche per le Associazioni Datoriali e Imprese, e non solo del sindacato e delle Associazioni del territorio che si occupano di accoglienza e di casa. Per questo bisogna monitorare e sanzionare le forme di discriminazione, ancor più in una provincia dove il lavoro continua ad essere troppo precario, mal pagato e insicuro, e dove esiste un problema enorme come quello della casa, e appunto dei ‘razzisti della casa’, concludono.