Caro bollette, il governo vara aiuti solo per tre mesi e rinvia di due anni il mercato libero per i vulnerabili. Critici i consumatori

  • Postato il 28 febbraio 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il Consiglio dei ministri ha approvato l’atteso, e più volte rimandato, decreto contro il caro-bollette, con “misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale, di riduzione dell’onere fiscale, nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio”. Le misure sono poi state illustrate dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video sui social e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa. Confermate le anticipazioni sull’allargamento del bonus sociale energia con l’innalzamento euro dell’Isee massimo per usufruirne, ma la misura varrà solo per tre mesi. Giorgetti ha giustificato la scelta, criticata da associazioni consumatori e opposizioni, con “l’auspicio, che peraltro è dimostrato dall’andamento dei prezzi di mercato” che poi le bollette “si riducano”. Il provvedimento prevede anche il rinvio di 2 anni – quindi alla primavera 2029 del passaggio al mercato libero per i clienti e le micro imprese vulnerabili.

“Il governo ha stanziato 3 miliardi di euro. Parliamo di circa 1,6 miliardi di euro per le famiglie e 1,4 miliardi per le imprese”, ha detto Meloni. “Con questo intervento le famiglie con reddito fino a 25mila euro di Isee, quindi la stragrande maggioranza potranno contare nel prossimo trimestre su un sostegno di circa 200 euro se ne faranno richiesta. Significa che dovrete presentare il vostro Isee”, ha precisato. Peraltro chi non ha ancora presentato la Dichiarazione sostitutiva unica necessaria per ottenerlo dovrà aspettare, per vedere il bonus, fino al trimestre successivo. I 200 euro saliranno “fino a 500 euro per chi ha già i requisiti per il bonus sociale quindi i nuclei (con dichiarazione) fino a 9.530 euro”, ha aggiunto la premier. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha precisato che il beneficio andrà a “8 milioni di famiglie”.

Per le imprese, Meloni ha parlato di una riduzione del 20% delle prossime bollette. Per le pmi “c’è l’azzeramento componente asos degli oneri sistema” che varrà per “tutti i clienti non domestici con potenza superiore a 16,5 kW” e “c’è la disposizione che anticipa per gli energivori i 600 derivanti dalle aste Ets“, cioè la tassazione Ue delle emissioni di carbonio, ha chiarito Giorgetti. “Le imprese che hanno l’onere dell’Ets ricevono un aiuto di oltre il 60% di quello che è il loro onere”, nelle parole di Pichetto. Inoltre “si crea un fondo di 800 milioni che, con criteri che verranno definiti con Arera, prevede un sollievo rispetto ai loro versamenti”.

Da dove arrivano le coperture? Giorgetti ha detto che i fondi “vengono dalla Cassa servizi energetici e ambientali, il che evita di ricorrere a maggiore indebitamento e deficit”. In più l’aumento del gettito Iva relativamente alla componente gas e elettricità superiore al 20% a quanto previsto nel documento di programmazione economica affluirà ad un fondo destinato ai vulnerabili. C’è poi “l’indicazione dell’utilizzo delle risorse del piano sociale per il clima, che sono previste di un ammontare attorno a 8 miliardi dal 2026 al 2032 che saranno anch’esse destinate a supportare e sostenere le situazioni di vulnerabilità“.

Critiche associazioni dei consumatori e opposizioni. “Decreto insoddisfacente“, commenta Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Bene l’intervento sui bonus sociali, con l’estensione fino a 25mila euro di Isee, ma è una beffa il limite di 3 mesi, per non dire una presa in giro. La misura per essere efficace andava adottata in modo strutturale, non certo per un trimestre. Le famiglie povere devono avere garanzie sul loro futuro, sapere a quali spese dovranno far fronte, visto che non riescono a far quadrare i loro conti. Il paradosso, poi, è che tra un mese e mezzo i caloriferi saranno spenti in tutta Italia e ora che il provvedimento diventerà operativo le bollette scenderanno al punto che le famiglie beneficiarie potrebbero andare addirittura a credito, visto che il bonus di 200 non pare commisurato all’importo della bolletta”.

Anche l’M5s con il vicepresidente Mario Turco parla di “una presa in giro che rasenta il ridicolo, che dovrebbe indignare imprese, cittadini e osservatori. Si tratta di una mancetta trimestrale che non andrà a mitigare affatto lo ‘tsunami’ dei rincari in corso”. Per il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia il decreto “è un provvedimento emergenziale, tampone, che non dà risposte strutturali al tema dell’aumento dei costi dell’energia. Da due anni come Pd sosteniamo che il mercato tutelato doveva essere garantito ancora a lungo a chi ne aveva bisogno. Ma il governo ha detto di no. Come ha detto no alle nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia dal prezzo del gas e sull’Acquirente unico pubblico per ottenere prezzi dell’energia più bassi”. Tra i dem sembrano però esserci visioni diverse, visto che Antonio Misiani scrive invece di apprezzare il fatto che “vengono in parte riprese, e ne siamo soddisfatti, le proposte del Pd sul potenziamento del ruolo di Acquirente unico e del rinvio delle aste dei clienti vulnerabili” anche se depreca l’assenza di interventi su disaccoppiamento e interventi per evitare rendite di posizione sulle concessioni (“il governo ha deciso di rinnovare per 20 anni senza gara quelle sulla distribuzione elettrica, permettendo ai gestori di caricare sulle bollette anche i canoni straordinari”).

Secondo Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde “è una truffa. Prevede un bonus di soli tre mesi, mentre da tre anni famiglie e imprese subiscono rincari inaccettabili, che hanno generato extraprofitti per 70 miliardi alle società energetiche“.

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