Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati santi: la canonizzazione che unisce due epoche della Chiesa

  • Postato il 5 settembre 2025
  • Di Panorama
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Papa Leone XIV proclamerà santi, domenica 7 settembre, Carlo Acutis, morto nel 2006 a soli 15 anni, e Pier Giorgio Frassati, alpinista e filantropo torinese scomparso nel 1925 a 24 anni. Due figure lontane nel tempo ma vicine per fede e concretezza, unite in una canonizzazione che sembra voler cucire il filo tra il cattolicesimo del Novecento e quello dell’era digitale.

La canonizzazione di Carlo Acutis era stata inizialmente fissata per aprile, in occasione del Giubileo degli Adolescenti, ma il calendario ha dovuto adattarsi alla morte di Papa Francesco. Fu proprio Bergoglio, nel 2020, a beatificarlo e a sostenerne il percorso verso la santità, convinto che un millennial nel novero dei santi potesse essere un ponte privilegiato tra la Chiesa e le nuove generazioni.

Carlo Acutis, il “patrono di Internet” e primo santo Millennial

Nato a Londra nel 1991 da genitori italiani e cresciuto a Milano, Carlo Acutis coltivava un talento precoce per la tecnologia. Da autodidatta imparò linguaggi di programmazione e creò siti web dedicati alla fede cattolica, tra cui una mostra online su 196 miracoli eucaristici. La sua capacità di usare la rete come strumento di evangelizzazione gli valse il soprannome di “patrono di Internet”.

Colpito da una leucemia fulminante, morì il 12 ottobre 2006 a Monza. Da allora, il suo corpo è esposto nel Santuario della Spogliazione di Assisi, con tuta da ginnastica e rosario, meta di milioni di pellegrini.

La Chiesa ha riconosciuto due miracoli attribuiti alla sua intercessione: la guarigione inspiegabile di un bambino brasiliano con pancreas anulare nel 2013 e quella di una studentessa costaricana, Valeria, sopravvissuta a un gravissimo trauma cranico nel 2022.

Pier Giorgio Frassati, il santo della carità e delle montagne

Accanto a Carlo Acutis, la Chiesa canonizzerà Pier Giorgio Frassati, nato a Torino il 6 aprile 1901. Figlio dell’imprenditore e senatore Alfredo Frassati, fondatore de La Stampa, Pier Giorgio crebbe in un ambiente agiato ma scelse un percorso di impegno sociale e carità concreta. Frequentò gli ambienti dell’Azione Cattolica, aderì alla Conferenza di San Vincenzo e dedicò il suo tempo libero ad aiutare poveri e malati, visitando case fatiscenti e ospedali con disarmante naturalezza.

Appassionato di montagna, vedeva nelle scalate un’immagine della vita spirituale: “Verso l’alto” (“Verso l’alto”) era il motto che accompagnava le sue ascensioni e che oggi campeggia sulle sue immagini sacre. Morì improvvisamente il 4 luglio 1925 a causa di una poliomielite fulminante, probabilmente contratta durante le sue visite ai bisognosi.

Beatificato da Giovanni Paolo II nel 1990, è venerato come patrono dei giovani, degli studenti e degli sportivi.

Un segno per il futuro della Chiesa

La scelta di canonizzare nello stesso giorno un giovane dell’era digitale e un giovane del primo Novecento ha un significato potente: due vite brevi ma densissime, unite dall’idea che santità e quotidianità non siano mondi separati. Se Frassati parlava di “salire sempre più in alto” sulle montagne, Acutis diceva che “l’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”. Due frasi che, messe insieme, tracciano un sentiero chiaro: la fede non si limita a un’epoca, ma attraversa il tempo, trasformandosi senza perdere radici.

Autore
Panorama

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